Una discriminazione che dura da troppo tempo!
«Gli sgomberi fanno male, portano via i nostri diritti e la nostra dignità.»
Madalina vive in Italia dal 2000. Ha un lavoro, come addetta delle pulizie, e cerca di allevare i suoi cinque figli. Ma per lei la vita in Italia non è facile, perché è rom.
Madalina ha vissuto in diversi campi molto spesso degradati, senza acqua, fognatura né elettricità. È stata svegliata all'alba dal rumore di una ruspa arrivata per sgomberare il campo; ha visto distruggere la baracca in cui viveva e i pochi beni che la sua famiglia aveva, compresi i libri di scuola dei suoi bambini.
Madalina, come i tanti rom che in Italia vivono nei campi - 40.000 secondo la Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del senato - ha visto la sua condizione addirittura peggiorare dal 2008, quando il governo emise un decreto che ha dato il via alla cosiddetta “emergenza nomadi”.
Grazie ai poteri speciali conferiti da questo decreto infatti le autorità locali e le prefetture, soprattutto quelle di Roma e Milano, hanno elaborato programmi che hanno ancora di più discriminato e segregato migliaia di uomini, donne e bambini. Le autorità hanno sgomberato con la forza e lasciato senza casa centinaia di famiglie; hanno trasferito tante altre in container allestiti in campi sovraffollati, relegati nelle periferie delle città, lontani da servizi, scuole, lavoro e dalla possibilità di riscattarsi dalla povertà e dall'esclusione.
Il 16 novembre 2011 il Consiglio di stato, il più alto organo di giustizia amministrativa in Italia, ha dichiarato illegittimo il decreto governativo del 2008 perché discriminatorio. Tecnicamente tutti gli atti adottati sulla base dei poteri speciali avrebbero dovuto essere considerati nulli.
Eppure non è così. A Roma e Milano, gli sgomberi forzati continuano senza sosta e le autorità sembrano intenzionate a portare avanti i loro piani senza modificarli né assicurarne la coerenza con norme e standard internazionali.
Lo stesso governo italiano, che ha espresso la volontà di superare la fase dell'”emergenza nomadi”, ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione per ribaltare la decisione del Consiglio di stato; se il ricorso dovesse essere accolto, il governo avrebbe la possibilità di ripristinare in futuro l'”emergenza nomadi” e priverebbe le famiglie colpite della possibilità di ottenere rimedi efficaci per i danni subiti.
Dichiarare uno stato d'emergenza su basi infondate nei confronti di una minoranza etnica è stato uno scandalo per i diritti umani. L'Italia deve rispettare i diritti delle persone rom!
Chiedi al governo italiano di dare seguito alla sentenza del Consiglio di stato.
martedì 24 aprile 2012
Una discriminazione che dura da troppo tempo!
via amnesty.it
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento