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lunedì 2 aprile 2012

Galileo - Giornale di Scienza | Le mutazioni dei girasoli nel dipinto di Van Gogh

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L'Europa è per le donne

Nell’ambito delle iniziative promosse dal Parlamento Europeo "L’Europa è per le donne" l’Associazione Italiana Donne Inventrici e Innovatrici presenta la conferenza sul tema:  La Donna nella societa` della conoscenza tra Ricerca – Innovazione – Impresa
Martedí 27 marzo 2012 alle ore 10 presso la Sala delle Bandiere, Via IV Novembre 149, Roma.

Per registrarsi inviare una email a: info@itwiin.it

 

 

IL PROGRAMMA

  9,30 – 10,00    Registrazione partecipanti

 

10,00 – 10,30   ITWIIN e come visualizzare e valorizzare la

                          creatività delle donne – Rita Assogna, Presidente ITWIIN

 

10,30 – 11,30  Il ruolo delle donne tra ricerca, innovazione e impresa

                          per contribuire allo sviluppo economico europeo.

                          Ricerca – Imprenditoria, due mondi separati:

                          Come facilitare l'incontro?

                          Come valorizzare e proteggere l’innovazione tramite IPR ?

                          (Intellectual Property Right)

 

Relatrici

                          Fernanda Irrera

                          Dip. di Ingegneria dell'Informazione, Elettronica e Telecomunicazioni

                            Università "La Sapienza" di  Roma - Chair del Italy Chapter IEEE-EDS

                            Delegata Sapienza nel consorzio IUNET-NanoElectronics

 

                          Mara Gualandi

                          APRE, NCP/Esperta naz.le Scienza nella Società, 7°Progr.  Quadro

 

                          Maria Pia Bucchioni

                          Presidente della Fondazione ITS per le Nuove Tecnologie per il Made in Italy – comparto servizi alle imprese

 

 11:30 – 13:00   Le itwiinners (le vincitrici del Premio ITWIIN /EUWIIN) e la loro

                         esperienza.

Partecipano

                         Roberta Martinetti  

                           A.Q/A.R. manager  Fin - Ceramica  Faenza S.p.A

 

                         Emanuela Ughi

                         Dip. Matematica e Informatica - Università di Perugia

 

                          Alessandra Fierabracci

                           Laboratori di Ricerca Osp. Pediatrico Bambino Gesù di Roma

 

Modera          Elisa Manacorda

                         Direttrice di “Galileo”

 

vai al sito galileoedit.it

Avrebbe faticato molto Vincent van Gogh a immaginarsi un suo Vaso di girasoli venduto all’asta per più di 50 milioni di euro, ma sarebbe stato altrettanto sorpreso nel vederlo riprodotto in una autorevole rivista di genetica, unico tocco di colore tra grafici e tabelle rigorosamente in bianco e nero.

L’insolita presenza del quadro del pittore olandese nell’ultimo numero di PLoS Gentics è presto spiegata: un gruppo di scienziati dell’Università della Georgia ha individuato le mutazioni genetiche di quei celebri fiori gialli ritratti ad Arles, in Provenza, tra il 1888 e il 1889. Nel vaso post impressionista che porta sulla sinistra l’inconfondibile firma Vincent sono contenute due varietà di girasoli, quella comune ( Helanthius annus) con i petali allungati disposti a raggiera intorno a un disco scuro composto a sua volta da altri fiori di forma tubolare, chiamati fiori del disco, e quella cosiddetta a fiore doppio, dalla corolla molto più folta che ricopre il cerchio interno fino a farlo sparire quasi del tutto.

John Burke e suoi colleghi del Franklin College of Arts and Science della Georgia si sono fatti la domanda che nessun critico d’arte si sarebbe mai posto: quali sono le basi genetiche della differenza tra i due tipi di girasoli? Per comprenderlo hanno cominciato a incrociare le piante tra loro, seguendo la stessa tecnica che permise a Gregor Mendel di gettare le basi della moderna genetica proprio all’epoca in cui van Gogh dipingeva i suoi capolavori. E hanno individuato il gene (HaCYC2c) che è responsabile delle due varietà immortalate nei celebri dipinti e anche di una terza, trascurata dal pittore, dai petali tubolari disposti intorno al disco scuro.

Una lesione nella porzione del gene incaricata di attivare e disattivare la produzione dei petali provoca l’effetto del fiore doppio: i petali allungati crescono anche nella zona normalmente deputata a produrre i fiori interni del disco. Una seconda mutazione, invece, dovuta a un jumping gene (gene che salta), rende la pianta incapace di produrre la normale infiorescenza a raggiera, che viene sostituita da una sequenza circolare di petali tubolari. Riassumendo: la varietà comune non presenta mai alcuna mutazione delgene HaCYC2c, quella a fiore doppio presenta una mutazione nel meccanismo di attivazione/disattivazione della produzione di petali, la varietà tubolare presenta sempre una interruzione nel gene. “ E questo dimostra che le mutazioni che abbiamo identificato sono le stesse che van Goghimmortalò negli anni Ottanta dell’Ottocento”, ha concluso Burke. Agli scienziati, con grande invidia degli storici dell’arte, sono bastate poche pagine per mettere un punto fermo sui celebri e studiatissimi quadri del genio olandese.

[Nella figura A, la varietà più comune del girasole (Helanthius annus) e i singoli petali (in B). In C, la varietà presente nei quadri di van Gogh detta “a fiore doppio” e i suoi petali (in D). Nella figura E, la varietà tubolare. In G Vaso di girasoli di van Gogh con le due varietà di girasoli, quella comune e quella a fiore doppio, indicata dalla frecce]
via wired.it

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