I blog ne parlano ormai da quasi un anno: il sito programmi.net ha ingannato almeno 25mila persone costringendole a pagare per il download di programmi completamente gratuiti come skype, flash player e molti altri. Ora, racconta un'inchiesta del Corriere della Sera, la Procura di Milano ha disposto l'oscuramento del portale sotto accusa e ha avviato le indagini. L'operazione è scattata lo scorso 6 febbraio, quando anche il presidente Giorgio Napolitano si è visto recapitare al Quirinale un'insolita ingiunzione per il pagamento di software free.
Dietro la truffa c'è Estesa Limited, una società offshore con sede a Mahe, nelle isole Seychelles. Il sito programmi.net consiste in una piattaforma – tra l'altro ben piazzata su Google grazie all'acquisto di parole chiave su AdWords – dove è possibile scaricare software con licenza free. Ma il guaio arriva quando ci si registra al sito per avviare i download. Infatti la sottoscrizione, apparentemente gratis, vincola l'utente a pagare un abbonamento biennale di 8 euro al mese.
Ma la storia non finisce qui, perché a chi si rifiuta di pagare arrivano lettere che intimano il ricorso a vie legali da parte della piattaforma online. Quanto basta, purtroppo, per intimorire migliaia di persone che hanno deciso comunque di pagare la somma richiesta dal servizio di Estesa. E pensare che nella rete di programmi.net era finito anche Antonio Catricalà, presidente dell' Antitrust (Agcm).
Come spiega Agoravox.it, la prima istruttoria dell'Agcm nei confronti di Estesa è scattata nell'agosto 2011 dopo le denunce collettive giunte anche da parte dell'Associazione per i diritti degli utenti e consumatori (Aduc). In un primo momento, sembrava che programmi.net avesse optato per la trasparenza, scrivendo in chiaro sul sito che l'apertura dell'account comportava il pagamento di 8 euro mensili. Ma, come rivelano le indagini, nelle ore notturne – in cui il flusso di download è più intenso – dalla homepage scompariva ogni accenno all'abbonamento.
Infine, a marzo l'Agcm ha multato Estesa per 1,5 milioni di euro per pratiche commerciali scorrette. Ora che il sito programmi.net è stato oscurato, agli investigatori non resta che quantificare il numero di vittime truffate in Italia. Ma il fenomeno riguarderebbe anche altri paesi: è probabile che dietro l'azienda offshore ci sia Euro Content, la società inglese che gestiva easy-download.net. Si trattava di un sito molto simile a quello denunciato da Aduc. Anche in questo caso, scattò una multa da 960mila euro.
(Credit per la foto: Mario Carlini - Iguana Press)
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