Ci sono lunghe liste di indirizzi email di dipendenti, dirigenti e giornalisti, nomi di documenti interni (non linkati) riguardanti prodotti del gruppo industriale. Ma soprattutto ci sono una serie di tabelle sui valori di sostanze inquinanti emesse dalle acciaierie. Anonymous ne mette in evidenza soprattutto una sulle emissioni di furfurano, un contaminante ambientale persistente noto per la sua tossicità. Secondo gli hacktivisti, l’analisi dei dati mostrerebbe che a fine maggio 2012 i valori di furfurano immessi nell’atmosfera avrebbero superato i limiti di legge. E che l’Ilva avrebbe mascherato il dato alzando arbitrariamente il limite consentito nelle proprie tabelle.
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