Frankenstein è opera di un gruppo di informatici della Texas University e, come i ricercatori spiegano nel loro lavoro, si infiltra nei normali software e va a cercare i frammenti di codice cosiddetti gadget. Per esempio, è in grado di permeare il browser Internet Explorer e utilizzare i gadget coinvolti in funzioni come quella di semplice copia. A quel punto il virus può costruire un codice malware che si presenta sottoforma di due semplici algoritmi. E continua con questo meccanismo ogni volta che intacca un nuovo computer, rinnovando di volta in volta le sembianze dei suoi prodotti in un processo che può essere definito metamorfico.
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