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martedì 21 agosto 2012

I cervelli dei "super-nonni" possono aiutare la ricerca di malattie degenerative : Genius Comunication

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20/08/2012

I cervelli dei "super-nonni" possono aiutare la ricerca di malattie degenerative

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La scienziata Emily Rogalski della  Northwestern University (negli Usa) ha condotto uno studio per analizzare le caratteristiche che mantengono sano e vitale il cervello dei "super nonni", gli anziani che, nonostante l'età avanzata, mantengono ancora la mente lucida e fresca. I risultati sono stati pubblicati sul "Journal of the International Neuropsychological Society": l'esperta ha scoperto che la materia grigia di questi ultraottantenni molto speciali ha l'aspetto e la funzionalità di quella di un individuo con 20 o persino 30 anni di meno.
La studiosa ha analizzato un gruppo di volontari con più di 80 anni di età e con ricordi molto nitidi e li ha sottoposti, insieme ad un campione di controllo, a risonanza magnetica in 3D. Negli anziani definiti "Super Ages" la corteccia cerebrale, che regola la capacità di pensiero, di memoria e di attenzione, appare molto più spessa di quella dei normali 80enni e molto simile a quella dei 50-60enni che avevano partecipato allo studo.
"Questi risultati sono notevoli in considerazione del fatto che la perdita delle cellule del cervello è comune nel normale processo di invecchiamento", commenta Rogalski, che spera di svelare i segreti di questi cervelli così giovanili e di sfruttarli per proteggere altri dalla perdita di memoria o dall' Alzheimer. "Studiando un cervello molto anziano in buona salute - sottolinea - possiamo cominciare a dedurre come i 'SuperAgers' sono in grado di mantenere la loro memoria. Molti scienziati studiano cosa c'è di sbagliato in un cervello che deperisce, ma forse si possono aiutare i malati di Alzheimer anche capendo ciò che accade in un cervello che funziona alla grande".

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