Sarà: io leggendolo sono rimasta alquanto perplessa, non tanto perché non condivida dal punto di vista emotivo quanto sostiene, ma perché leggo, nel suo modo di trattare l’argomento dei crimini e della follia, un errore metodologico importante, che ha ripercussioni anche sul come vorremmo che i giudici pronunciassero le sentenze.
Quel che la legge chiede al perito neurologo o psichiatra non è se l’imputato è “pazzo” nel senso comune del termine: chiede invece se è capace di comprendere la gravità di ciò che ha fatto e non solo a posteriori ma anche nel momento dell’azione.
mercoledì 29 agosto 2012
Breivik, Sofri e la follia – Mente e psiche - Blog - Le Scienze
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