È l'idea, nata per gioco e un po' per caso, di due giovani milanesi d'adozione, Diletta Sereni e Daniele Dodaro, 29 anni lei, 25 lui. «Una sera ci siamo accorti che ci trovavamo del tutto a disagio in un locale della città», racconta Diletta, una laurea in semiotica, un dottorato alle spalle e un impiego in un istituto di ricerca. Da qui l'intuizione: raccogliere i principali locali e posizionarli in quello che, tecnicamente, è stato definito il «Quadrato semiotico del divertimento milanese».
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