Le neuroscienze ci dicono che la nostra mente, le nostre capacità cognitive, sono il prodotto di moltissimi moduli e agenzie che lavorano separatamente e che possono essere ridotti a funzioni sempre più piccole e minimali, «stupide», fino ad arrivare al neurone, ossia alla cellula. È il tentativo di spiegare l’intelligenza, potremmo dire, riducendola ai suoi costituenti minimi. Ma qualcosa, naturalmente, si perde.
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