Il videogioco sale al rango di opera d'arte. E diventa protagonista al Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano. E la mostra, che edicata al colosso videoludico targato Ubisoft, Assassin's Creed. Art (R)Evolution, significa tante cose diverse. Anzitutto un primato: un videogioco entra per la prima volta in un museo italiano. Anzi, in due (dal 2 ottobre saroinvolto anche lo spazio Wow).
Ci entra come opera a scelebrata nella sua essenza unica, distintiva e matura. Ma pure con la sua peculiare appartenenza a un presente in cui tutto, a partire dagli artefatti culturali, trova valore aggiunto nella propria dimensione connettiva, nella capaciti esprimere un sistema piio. Proprio questo aspetto rivela il secondo senso di una mostra che l coronamento di un percorso.
Non solo o non tanto perchilano l traguardo di un itinerario espositivo che ha gittraversato le citttaliane presenti nel gioco, Firenze, Roma e Venezia, quanto perchssassin's Creed. Art (R)Evolution ell'intenzione dei suoi curatori, Debora Ferrari e Luca Traini, il prosieguo ideale di Neoludica. Art Is a Game, l'evento che indaglla legittimitrtistica del computer game alla 54esima Biennale.
Ed ecco scoperto il terzo significato della mostra: pur non prescindendo da ragioni commerciali – il gioco ha venduto nel mondo 30 milioni di copie, ma puarte dirsi separata dai suoi mecenati? chiedono Ferrari e Traini –, Assassin's Creed. Art (R)Evolution scompone il medium digitale nei suoi elementi costitutivi, esibisce il suo "farsi" e dna fisicitlle sue intuizioni visive, ai "dipinti", agli artwork che lo compongono trasferendone la file art, con intento filologico, su legno, tela, crystal o skybond.Le opere di un artista come Ludovic Ribardi, tratte dal gioco, o quelle realizzate ad hoc di Samuele Arcangioli o E-dward Paul Quist, che della serie espandono e integrano i confini, permettono cosllo spettatore un tempo di osservazione immersivo come il gioco, ma non dinamico, per osservarne con la durata necessaria tutte le sfumature: nel caso di Assas-sin's Creed un caleidoscopio di epoche, discipline e rimandi, fra il Rinascimento italiano e la rivoluzione americana, la storia dell'arte e l'universo sintetico.
La mostra tuttavia non tenta di dedurre la levatura di quel caleidoscopio dalla legittimitei sui componenti – sarebbe come nobilitare il cinema attraverso il teatro –, ma di rintracciarne lo specifico, la potenzialitinterattiva) proprio fra quelli nascosta. Ecco perchurante il periodo di allestimento (fino all'11 novembre) sono previsti workshop di gioco e conferenze a tema con personalitrovenienti dal mondo accademico e artistico, espressioni di una mutata sensibilitei confronti della game culture. Il significato pifondo dell'evento milanese llora qui: se empre piortante strutturare un approccio interpretativo appropriato a un secolo in cui arte e tecnologia saranno viepicindibili, Art (R)Evolution ripropone la questione dell'artisticitel computer game sull'agenda di oggi. Le risposte riguarderanno il domani.
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TAG: Tecnologie, Evolution, Ubi Soft Entertainment, Creed, Debora Ferrari, Ludovic Ribardi, Samuele Arcangioli, Leonardo da Vinci, Paul Quist, Luca Traini, MilanoANNUNCI GOOGLE'; } else { if (google_ads.length == 1) { s += '' + google_ads[0].line1 + '
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lunedì 17 settembre 2012
Dalla console alle sale del museo: contemplare è un po' giocare - Il Sole 24 ORE
via ilsole24ore.com
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