Zygmunt Bauman, una delle star di ogni festival e anche di quello di Modena, è tra i più determinati nella critica alla cultura dei consumi. «Il consumismo ha trasformato il senso degli oggetti, chiamati solo a soddisfare desideri. Abbiamo trapiantato i rapporti consumistici anche tra gli individui. Oggi il fine è sempre la soddisfazione personale senza reciprocità. Ma ciò genera ansia di abbandono, timore di essere sostituibili, che certo non si placa attraverso l'uso di Facebook o Twitter, che sono strumenti senza colpa, ma oggi utilizzati per creare relazioni inaffidabili e prive di aspetto morale». Insomma, siamo (sempre) al tema dell'utilizzo della tecnologia e del marketing...
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento