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Chi è O'Dwyer e perché il guru di Wikipedia vuole salvarlo?
Jimmy Wales, il fondatore di Wikipedia, si schiera in difesa dello studente britannico accusato dal governo Usa di violazione del copyright. Ecco perché
25 giugno 2012 di Tiziana Moriconi
Richard O'Dwyer, 24 anni, è uno studente inglese della Sheffield Hallam University, e ha un problema con il governo Usa. Questo problema si chiama TVShack.net – una sorta di motore di ricerca che O'Dwyer ha creato nel 2007 e che linka a siti per la visione di film e dei programmi tv online, legali e non. Potrebbe costargli l'estradizione e 10 anni in una prigione statunitense.
È la prima volta che accade una cosa del genere e il significato di questa azione è tale che Jimmy Wales, il fondatore di Wikipedia, ha deciso di scendere in campo in difesa del giovane e di quello che rappresenta.
Wales ha lanciato una petizione online su Change.org indirizzata a Theresa May, il segretario di stato britannico, per bloccare il processo di estradizione. Infatti, dopo l'arresto di O'Dwyer nel 2010 e il proscioglimento dalle accuse in Gran Bretagna, lo scorso marzo May aveva infatti accordato a Washington l'estradizione dello studente.
Sono due i motivi che muovono Jimbo. Innanzitutto Wales crede all'innocenza del giovane: “ Richard O'Dwyer ha sempre seguito le leggi e solo in poche occasioni ha ricevuto la richiesta di rimuovere i contenuti dai possessori dei copyright. Cosa che ha fatto. Il suo sito ospita link, non contenuti coperti da diritti”. E c'è una differenza tra ospitare materiale illecito e dire agli altri dove si trova. Il punto è che chi offre questo tipo di servizio deve essere tutelato e non può essere ritenuto responsabile di quello che altri utenti pubblicano in Rete.
L'altro motivo è ideologico: “ Il copyright è un'istituzione importante, utile per fini morali ed economici. Ma questo non significa che i diritti dovrebbero essere illimitati e permettere la limitazione della nostra libertà civile in nome del dio Hollywood”.
A quel dio, il ragazzo avrebbe sottratto 147mila dollari di pubblicità in tre anni. “ Non credete a chi vi dirà che chi difende O'Dwyer difenda anche la violazione dei diritti d'autore e la pirateria”, scrive Wales in un articolo apparso ieri sul Guardian. Per Jimbo, O'Dwyer è il volto umano del conflitto tra gli interessi dell'industria e quelli dei cittadini online. “ Con azioni di lobbying e grazie ai soldi profusi ai politici, fino a poco tempo fa questa industria ha vinto ogni battaglia. Gli utenti di internet si sono difesi per la prima volta quest'anno, con la protesta contro i progetti di legge Sopa e Pipa. Questa potrebbe essere la seconda vittoria”. A oggi, la petizione è stata firmata da 25mila persone.
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