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martedì 19 giugno 2012

Energia, ecco le tecnologie del futuro - Wired.it

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Un nuovo algoritmo che permette di monitorare da satellite gli spostamenti millimetrici del terreno, ottimizzando l’estrazione di petrolio e gas dai giacimenti sotterranei. Catalizzatori che convertono idrocarburi in combustibili meno inquinanti e più efficienti. Celle solari ultrasottili. Batterie al lito di ultima generazione. E ancora, tecniche innovative per il monitoraggio delle acque e nano particelle per la depurazione delle falde acquifere contaminate. Sono i sei progetti vincitori degli Eni Award 2012, premiati venerdì scorso al Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il premio, giunto alla sua quinta edizione, seleziona le ricerche più promettenti in campo energetico, spaziando dal settore degli idrocarburi, alle fonti rinnovabili e non convenzionali, alla protezione dell’ambiente.

Paolo Scaroni, l’ad del Cane a sei zampe, nel corso della cerimonia di premiazione, ha ricordato che Eni ha speso quasi due miliardi di euro in R&D dal 2005 al 2011 e depositato circa 300 domande di brevetto tra il 2009 e il 2011, un terzo in più rispetto al triennio precedente: “ Eni Award non è solo un riconoscimento alla ricerca. È diventato il momento d’incontro internazionale delle eccellenze nel campo dell’energia. Dal 2007 a oggi abbiamo raccolto quasi 4 mila contributi scientifici, facendo di questo premio un collettore straordinario di scoperte sull’energia e sull’ambiente. Questa iniziativa è forse il nostro miglior investimento”.

Tra i ricercatori premiati quest’anno, selezionati su oltre 1100 candidature, in quattro (di cui tre italiani) provengono dai Politecnici di Milano e Torino. Ecco nel dettaglio le migliori idee per il futuro dell’energia.

Premio “Nuove frontiere degli idrocarburi – Upstream”
Fabio Rocca, professore emerito di Telecomunicazioni presso il Politecnico di Milano, e Alessandro Ferretti, ad di Telerilevamento Europa, spin-off del Politecnico di Milano, hanno sviluppato una metodologia originale per la misurazione dei movimenti millimetrici del suolo attraverso l’elaborazione dei dati provenienti dai radar satellitari, come la costellazione italiana COSMO-SkyMed o quella canadese Radarsat-1 e 2. “ La tecnologia ha diverse applicazioni nel caso di terremoti, frane, progettazione di grandi opere”, spiegano gli scienziati: “ Nel settore Oil&Gas, la tecnica è stata utilizzata per quantificare i minimi spostamenti verticali del terreno nei giacimenti petroliferi, grazie ai quali si possono dedurre i movimenti dei fluidi interni durante l’estrazione o l’iniezione di acqua, ottimizzando il processo di produzione”.

Premio “Nuove frontiere degli idrocarburi – Downstream”
Il premio è stato assegnato a Enrique Iglesia, professore di ingegneria chimica presso l’Università di California a Berkeley, per lo sviluppo di catalizzatori per la sintesi di idrocarburi in grado di migliorare l’efficienza dei processi, riducendo gli scarti tossici e l’impatto ambientale. Tra i principali interessi di Iglesia ci sono gli studi delle reazioni chimiche per realizzare carburanti, lubrificanti e polimeri a partire non solo dal petrolio, ma anche dal gas naturale, dalle biomasse e dal carbone.

Premio “Energie rinnovabili e non convenzionali”
È il solare la più promettente tra le fonti rinnovabili, secondo l’Eni. In questo settore, sono stati premiati Harry Atwater, professore di fisica applicata presso il California Institute of Technology, e Albert Polman, direttore del Fom Institute Amolf di Amsterdam, che insieme hanno realizzato celle solari ultrasottili, più economiche e performanti. Merito di nanostrutture metalliche che permettono di assorbire meglio i diversi colori della luce. In questo modo, aumenta l’efficienza di conversione dei raggi solari in elettricità, attualmente il principale limite della tecnologia fotovoltaica (insieme agli ingenti costi dei materiali). Una simile tecnologia, secondo gli scienziati, potrebbe contribuire ad accelerare lo sviluppo del fotovoltaico verso la scala del tera-watt.

Premio “Protezione dell’ambiente”
Ad aggiudicarselo è stata Barbara Sherwood Lollar, titolare della cattedra di geologia presso l’Università di Toronto. Ha messo a punto una tecnica per stabilire il grado di inquinamento delle acque sotterranee in base all’analisi degli isotopi stabili di carbonio. Questo metodo evidenzia se un intervento di bonifica sta funzionando correttamente o se, piuttosto, la riduzione del contaminante è solo apparente, dovuta ad altri processi come la diluizione o la dispersione.

Premi “Debutto nella ricerca”
I premi riservati a ricercatori under 30 sono stati assegnati a Silvia Comba e Jijeesh Ravi Nair, entrambi del Politecnico di Torino. Silvia Comba ha sviluppato una tesi di dottorato sulla depurazione delle falde acquifere contaminate per mezzo di una tecnica innovativa basata sull’utilizzo di nano e micro-particelle di ferro. Jijeesh Ravi Nair, di nazionalità indiana, ha sviluppato una metodologia per la preparazione di membrane elettrolitiche per batterie al litio in grado di fornire energia elettrica in modo efficiente e rispettoso dell’ambiente. Un avanzamento promettente per lo stoccaggio delle energie rinnovabili.
(Credit per la foto: Eni)

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