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sabato 9 giugno 2012

Così cambierà la malattia mentale - Wired.it

© Edizioni Condé Nast SpA - P.zza Castello 27-20121 Milano Cap.Soc. 2.700.000 EURO IVCF e P.IVA - Reg.Imprese TRIB. MILANO N. 00834980153 SOCIETÀ CON UNICO SOCIO via daily.wired.it DAILY WIRED NEWS SCIENZA Così cambierà la malattia mentale Tra un anno sarà pubblicato il nuovo manuale dei disturbi psichiatrici, il Dsm-V. È la prima importante revisione dopo 30 anni. E negli Usa si stanno azzuffando per stabilire chi è sano di mente e chi no 08 giugno 2012 di Daniela Cipolloni Se avete qualcosa da dire sulle malattie mentali, fatelo ora. C'è ancora fino al 15 giugno per commentare online l' ultima bozza del Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, meglio noto come Dsm-V. Poi i giochi saranno praticamente fatti. I membri dell' American Psychiatric Association (Apa) apporteranno le ultime modifiche e finalmente manderanno in stampa la quinta edizione del testo sacro per gli psichiatri di tutto il mondo, la cui pubblicazione è prevista per maggio 2013. Da quando l’Apa ha deciso di rendere pubblico il processo di revisione del Dsm-V, il sito ha ricevuto più di 50 milioni di contatti e oltre 500mila pareri di professionisti, in gran parte polemici. Negli Stati Uniti il tema è caldissimo. Può stupire, forse, questo grande interesse per un’ enciclopedia medica che classifica i disturbi mentali, elencando di volta in volta la lista dei criteri validi per la diagnosi. Ma quel che è scritto lì sopra stabilisce, di fatto, chi è sano di mente e chi no. E allargare o restringere le maglie di queste definizioni può avere grandi ripercussioni cliniche sui pazienti e significare enormi ricadute economiche per le case farmaceutiche. “ Il Dsm non dà in alcun modo indicazioni di trattamento”, specifica Cristina Colombo, professore associato di psichiatria all’Università Vita-Salute del San Raffaele di Milano e responsabile del Centro per i disturbi dell’umore dello stesso ospedale: “ Ma nel momento in cui esiste una malattia, le aziende possono prevedere un trattamento. È inevitabile che gli interessi in gioco siano enormi”. Ora, alle battute finali di un acceso dibattito che va avanti ormai da anni, è arrivata come un fulmine a ciel sereno la decisione dell’ Apa di escludere due disturbi mentali che potrebbero interessare moltissime persone: “sindrome psicotica attenuata” (una sorta di prodromo della psicosi) e il “disturbo misto di ansia e depressione” (un ibrido tra i due problemi). Gli esperti hanno concluso che, alla luce delle revisioni scientifiche, queste patologie non sono supportate da solide evidenze e non saranno contemplate (a meno di altri ripensamenti) nel Dsm-V. A dispetto delle forti pressioni, sono stati ulteriormente rafforzati i criteri diagnostici della depressione maggiore, per evitare che la normale tristezza che segue un lutto o un evento traumatico possa essere scambiata per un disturbo da trattare con antidepressivi. Ma sono tanti i punti su cui ancora la discussione è infuriata. L’ autismo, per esempio. Nella nuova versione è prevista una voce “Spettro autistico” che ingloba molte condizioni prima considerate separatamente. Sparisce, così, la definizione della sindrome di Asperger. C’è chi teme che, fissando criteri più stringenti, alcuni bambini possano essere esclusi dalla diagnosi e non ricevere l’assistenza sanitaria o scolastica adeguata. Tuttavia, a queste critiche i ricercatori hanno risposto nel corso del meeting annuale dell’Apa a Philadelphia, tenutosi dal 5 al 9 maggio: il rischio è remoto, hanno detto, mentre al contrario così si eviteranno le errate diagnosi di autismo. Altri importanti modifiche previste nel nuovo manuale riguardano i disturbi della personalità. “ Si fissano criteri più stringenti, specifica Colombo. Spariscono, per esempio, le definizioni di personalità paranoica o schizoide. E compaiono nuovi disturbi, che 30 anni fa non erano stati descritti. Per esempio, il “binge-eating”, il disturbo dell’alimentazione compulsivo di chi si abbuffa senza riuscire a controllarsi, e la dipendenza dal gioco d’azzardo. Nella sfera sessuale, una modifica che potrebbe avere forti ripercussioni anche in ambito giudiziario riguarda la definizione di pedofilia: si applicherebbe solo a chi abusa di vittime nell’età prima della pubertà (anziché, come per legge, su soggetti minorenni). Inoltre, viene descritto il disturbo da ipersessualità e quello, opposto, di inappetenza sessuale, due categorie che potrebbero racchiudere schiere di malati. Ma forse il nodo più critico del Dsm-V riguarda l’aver inserito tra i disturbi mentali i capricci eccessivi dei bambini, già ipertrattati negli Usa per l’Adhd (sindrome da deficit di attenzione e iperattività). “ È molto pericoloso etichettare bambini che magari sono solo più difficili da gestire o più vivaci”, dice Colombo. “ Non solo significa farli crescere con un problema che, nella maggior parte dei casi, si risolverebbe con l’età, ma implica trattamenti disinvolti con antipsicotici e antidepressivi che possono inteferire con lo sviluppo. Su questo punto, l’Italia si trova su posizioni che discostano molto dai colleghi americani”. (Credit per la foto: Corbis)

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