L'Europa è per le donne
Nell’ambito delle iniziative promosse dal Parlamento Europeo "L’Europa è per le donne" l’Associazione Italiana Donne Inventrici e Innovatrici presenta la conferenza sul tema: La Donna nella societa` della conoscenza tra Ricerca – Innovazione – Impresa
Martedí 27 marzo 2012 alle ore 10 presso la Sala delle Bandiere, Via IV Novembre 149, Roma.Per registrarsi inviare una email a: info@itwiin.it
IL PROGRAMMA
9,30 – 10,00 Registrazione partecipanti
10,00 – 10,30 ITWIIN e come visualizzare e valorizzare la
creatività delle donne – Rita Assogna, Presidente ITWIIN
10,30 – 11,30 Il ruolo delle donne tra ricerca, innovazione e impresa
per contribuire allo sviluppo economico europeo.
Ricerca – Imprenditoria, due mondi separati:
Come facilitare l'incontro?
Come valorizzare e proteggere l’innovazione tramite IPR ?
(Intellectual Property Right)
Relatrici
Fernanda Irrera
Dip. di Ingegneria dell'Informazione, Elettronica e Telecomunicazioni
Università "La Sapienza" di Roma - Chair del Italy Chapter IEEE-EDS
Delegata Sapienza nel consorzio IUNET-NanoElectronics
Mara Gualandi
APRE, NCP/Esperta naz.le Scienza nella Società, 7°Progr. Quadro
Maria Pia Bucchioni
Presidente della Fondazione ITS per le Nuove Tecnologie per il Made in Italy – comparto servizi alle imprese
11:30 – 13:00 Le itwiinners (le vincitrici del Premio ITWIIN /EUWIIN) e la loro
esperienza.
Partecipano
Roberta Martinetti
A.Q/A.R. manager Fin - Ceramica Faenza S.p.A
Emanuela Ughi
Dip. Matematica e Informatica - Università di Perugia
Alessandra Fierabracci
Laboratori di Ricerca Osp. Pediatrico Bambino Gesù di Roma
Modera Elisa Manacorda
Direttrice di “Galileo”
vai al sito galileoedit.it
Per fabbricarla non è richiesto il solito elenco di elementi rari e difficili da smaltire (come il cadmio), e oltretutto è composta da lignina, ecologicamente sottratta ai liquami delle cartiere. È la batteria a basso impatto ambientale pensata da ricercatori del Politecnico di Poznan, in Polonia, e dell'Università di Linköping, in Svezia e descritta su Science. L’invenzione, che si basa su un catodo di lignina e polipirrolo (un polimero conduttore), risponde all’esigenza di immagazzinare in modo economico e intelligente l’energia generata dai sistemi fotovoltaici.
“La natura ha risolto il problema di come catturare la radiazione solare molto tempo fa”, spiega Olle Inganäs, principale autore dello studio. E dalla natura viene l'ispirazione per il catodo a lignina, in particolare dalla fotosintesi clorofilliana, la catena di reazioni con cui le piante assemblano i composti organici. Una fase di questo processo, infatti, prevede l’acquisto degli elettroni da parte di molecole trasportatrici, i chinoni, che hanno il compito di rilasciare il carico al momento opportuno (liberando energia). I chinoni, presenti anche nella lignina, agiscono come dei veri e propri accumulatori di carica negativa, il che li assimila al catodo di una batteria. A differenza dei catodi tradizionali, però, la densità di carica è particolarmente elevata: un aspetto senza dubbio vantaggioso.
Costruire un catodo a base di lignina è conveniente soprattutto dal punto di vista economico e ambientale. Questa macromolecola vegetale è il composto più prodotto in natura dopo la cellulosa, e gli alberi ne sono composti per il 20/30 per cento. Fortunatamente, però, non serve abbattere foreste per disporne: è uno dei principali rifiuti dell’industria cartaria (il cosiddetto “brown liquor”). Tuttavia nello sviluppare il nuovo progetto si dovranno risolvere alcuni problemi, tra cui l’incapacità di trattenere a lungo il potenziale accumulato.
Dai primi test, la struttura del materiale (una pellicola di lignina e polipirrolo spessa mezzo micron) sembra garantire una buona “tenuta” iniziale rispetto agli elettroni caricati, i quali però tendono a scivolare via troppo rapidamente. Sono comunque in programma ricerche volte a portare la nuova forma di stoccaggio energetico alla scala industriale, un passo verso il sogno di racchiudere le fonti rinnovabili in serbatoi graditi all’ambiente.
Nessun commento:
Posta un commento