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sabato 31 marzo 2012

La formula del gatto sul Web - Wired.it

Condé Nast

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SOCIETÀ CON SOCIO UNICO

l kawaii, l’abbiamo detto, è una cosa Giapponese. Ma qui siamo oltre: qui siamo a una società di telecomunicazioni che usa video di YouTube con gatti come spot per un servizio innovativo, per sfidare i colossi della telefonia mobile. E sempre per lo stesso motivo: perché qualsiasi testimonial è se stesso, un attore famoso è se stesso, e al massimo può incarnare un po’ del nostro desiderio di immedesimarci nei suoi panni; invece il gatto, soprattutto se autonomamente divertente e plastico, è tutti noi, è il nostro beniamino, è quello che rivediamo cento volte quando siamo a casa ubriachi con gli amici.

Ci sono pochi posti dove la storica diatriba cane/gatto si manifesta in tutta la sua sostanza come la socialità in rete. Qui, scorporati dai casi singoli e dalla conoscenza specifica dei padroni, cani e gatti riescono a esibire differenze profonde innegabili. Pensate ai cani celebri della rete. Ripensateci. Ecco, ora forse vi è venuto in mente qualcosa, ma niente di eclatante: qualche video che avete visto, qualche momento buffo, o forse una galleria di foto del chihuahua di Mickey Rourke, ormai scomparso da qualche anno. Ma i cani rientrano nel novero delle bestie, e di bestie in rete ce ne sono tante, con pelo, pinne, squame, penne. I gatti hanno proprio un’altra natura.

D’altro canto il meccanismo è semplice. Che cosa caratterizza un cane? Ci sono la fedeltà, il senso di responsabilità, l’attaccamento, la disposizione al sacrificio, il ripercorrere con rassicurante ripetitività sempre lo stesso tratto di giardino fino a consumare l’erba, e descrivere un sentiero spoglio dedicato alla costanza quotidiana. Questi sono i cani, eroi dei terremoti e delle slavine, amici e assistenti dell’uomo per la voglia di giocare. Ma chi di noi può o vuole associarsi ai lati positivi del cane? Nessuno. Per prima cosa si rischierebbe di incensarsi eccessivamente, e secondariamente si trasmetterebbe un senso di noia parrocchiale che già nella vita fisica risulterebbe stucchevole: nel catalogo di etichette individuali che sono i profili della rete, l’effetto sarebbe quello di parente stretto di Ned Flanders, il vicino di casa di Homer Simpson. Attenzione, sia chiaro, qui non stiamo riproducendo uno di quei meccanismi di schieramento su cui si originano le fiammate dei forum ormai da alcuni decenni, per cui uno scrive "I cani sono solo servili e petulanti", e gli insulti con i padroni di gatti si dipanano per diversi giorni. Stiamo parlando di come le caratteristiche tipiche, evidenti, stereotipate dei due animali da compagnia più diffusi siano profondamente diverse, e quelle del cane risultino molto difficilmente spendibili come metafora, reale o attribuita, del carattere di una persona.

Il gatto gode di una serie di caratteristiche fisiche e culturali che lo rendono semplicemente perfetto sia in sé che come avatar.
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