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lunedì 26 marzo 2012

Galileo - Giornale di Scienza | La storia dei Vichinghi è nel Dna dei topi

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L'Europa è per le donne

Nell’ambito delle iniziative promosse dal Parlamento Europeo "L’Europa è per le donne" l’Associazione Italiana Donne Inventrici e Innovatrici presenta la conferenza sul tema:  La Donna nella societa` della conoscenza tra Ricerca – Innovazione – Impresa
Martedí 27 marzo 2012 alle ore 10 presso la Sala delle Bandiere, Via IV Novembre 149, Roma.

Per registrarsi inviare una email a: info@itwiin.it

 

 

IL PROGRAMMA

  9,30 – 10,00    Registrazione partecipanti

 

10,00 – 10,30   ITWIIN e come visualizzare e valorizzare la

                          creatività delle donne – Rita Assogna, Presidente ITWIIN

 

10,30 – 11,30  Il ruolo delle donne tra ricerca, innovazione e impresa

                          per contribuire allo sviluppo economico europeo.

                          Ricerca – Imprenditoria, due mondi separati:

                          Come facilitare l'incontro?

                          Come valorizzare e proteggere l’innovazione tramite IPR ?

                          (Intellectual Property Right)

 

Relatrici

                          Fernanda Irrera

                          Dip. di Ingegneria dell'Informazione, Elettronica e Telecomunicazioni

                            Università "La Sapienza" di  Roma - Chair del Italy Chapter IEEE-EDS

                            Delegata Sapienza nel consorzio IUNET-NanoElectronics

 

                          Mara Gualandi

                          APRE, NCP/Esperta naz.le Scienza nella Società, 7°Progr.  Quadro

 

                          Maria Pia Bucchioni

                          Presidente della Fondazione ITS per le Nuove Tecnologie per il Made in Italy – comparto servizi alle imprese

 

 11:30 – 13:00   Le itwiinners (le vincitrici del Premio ITWIIN /EUWIIN) e la loro

                         esperienza.

Partecipano

                         Roberta Martinetti  

                           A.Q/A.R. manager  Fin - Ceramica  Faenza S.p.A

 

                         Emanuela Ughi

                         Dip. Matematica e Informatica - Università di Perugia

 

                          Alessandra Fierabracci

                           Laboratori di Ricerca Osp. Pediatrico Bambino Gesù di Roma

 

Modera          Elisa Manacorda

                         Direttrice di “Galileo”

 

vai al sito galileoedit.it

La storia delle colonizzazioni umane degli ultimi mille anni è scritta nel Dna dei topi. Parole testuali di Eleanor Jones delle università di York (Inghilterra) e di Uppsala (Svezia), a capo del team internazionale che ha effettuato un interessante studio: i ricercatori sono risaliti alle esplorazioni vichinghe a partire dal genoma contenuto nei mitocondri del topolino domestico (Mus musculus). I risultati sono sulla rivista open access BMC Evolutionary Biology.
I mitocondri sono organelli considerati le centrali energetiche delle cellule. Contengono stringhe di Dna e poiché vengono ereditati solo dalle madri, questo genoma è spesso usato per ricostruire le discendenze per via materna.
Veniamo allo studio. La storia racconta che tra la fine dell'Ottavo secolo e la metà del Decimo, i Vichinghi partirono dalla Norvegia per creare colonie in Scozia, in Irlanda, nell'Isola di Man, in Islanda, nell'arcipelago di Fær Øer (tra Scozia, Islanda e Norvegia), in Terranova e in Groenlandia. Non furono, però, gli unici ospiti di quelle terre: ovunque fecero sbarco, inevitabilmente, portarono con loro anche i topi.
Partendo da questi dati di fatto, Jones e colleghi hanno raccolto campioni di Dna mitocondriale antico di questi animali (soprattutto del Decimo e del Dodicesimo secolo) presso diversi insediamenti in Groenlandia e in quattro siti archeologici islandesi; poi si sono procurati campioni di Dna mitocondriale attuale da varie ex colonie vichinghe e dalla Norvegia stessa. Gli studiosi si sono quindi serviti delle tecniche normalmente utilizzate in biologia evoluzionistica per determinare le somiglianze genetiche tra i campioni, e per estrapolare i gradi di parentela tra le diverse popolazioni. I dati sono serviti, in fine, per disegnare la linea temporale degli insediamenti dei roditori nei diversi luoghi.
Ed eccoci ai risultati. In Islanda, i discendenti dei topi vichinghi sono ancora lì: il Dna mitocondriale estratto dai vecchi scheletri è facilmente rintracciabile nei topi moderni (è praticamente identico, per dirla con i ricercatori). Questo probabilmente si deve al relativo isolamento dell'isola e alle poche invasioni subite in tempi successivi. I “pronipoti” dei roditori norvegesi, però, sono ben riconoscibili anche nelle popolazioni della maggior parte delle isole inglesi e in Irlanda. In Groenlandia, i reperti antichi confermano l'invasione, sebbene le attuali popolazioni (M. m. musculus) appartengano a un'altra discendenza, in particolare quella danese. Per Terranova non ci sono vecchie ossa che possano servire da confronto, mentre, di nuovo, le popolazioni attuali non mostrano legami con i topi norvegesi. In generale, comunque, sembra proprio che la storia genetica di questo animaletto confermi le fonti storiografiche sui Vichinghi.

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