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mercoledì 28 marzo 2012

Galileo - Giornale di Scienza | Come stai? Te lo dice il cerotto

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L'Europa è per le donne

Nell’ambito delle iniziative promosse dal Parlamento Europeo "L’Europa è per le donne" l’Associazione Italiana Donne Inventrici e Innovatrici presenta la conferenza sul tema:  La Donna nella societa` della conoscenza tra Ricerca – Innovazione – Impresa
Martedí 27 marzo 2012 alle ore 10 presso la Sala delle Bandiere, Via IV Novembre 149, Roma.

Per registrarsi inviare una email a: info@itwiin.it

 

 

IL PROGRAMMA

  9,30 – 10,00    Registrazione partecipanti

 

10,00 – 10,30   ITWIIN e come visualizzare e valorizzare la

                          creatività delle donne – Rita Assogna, Presidente ITWIIN

 

10,30 – 11,30  Il ruolo delle donne tra ricerca, innovazione e impresa

                          per contribuire allo sviluppo economico europeo.

                          Ricerca – Imprenditoria, due mondi separati:

                          Come facilitare l'incontro?

                          Come valorizzare e proteggere l’innovazione tramite IPR ?

                          (Intellectual Property Right)

 

Relatrici

                          Fernanda Irrera

                          Dip. di Ingegneria dell'Informazione, Elettronica e Telecomunicazioni

                            Università "La Sapienza" di  Roma - Chair del Italy Chapter IEEE-EDS

                            Delegata Sapienza nel consorzio IUNET-NanoElectronics

 

                          Mara Gualandi

                          APRE, NCP/Esperta naz.le Scienza nella Società, 7°Progr.  Quadro

 

                          Maria Pia Bucchioni

                          Presidente della Fondazione ITS per le Nuove Tecnologie per il Made in Italy – comparto servizi alle imprese

 

 11:30 – 13:00   Le itwiinners (le vincitrici del Premio ITWIIN /EUWIIN) e la loro

                         esperienza.

Partecipano

                         Roberta Martinetti  

                           A.Q/A.R. manager  Fin - Ceramica  Faenza S.p.A

 

                         Emanuela Ughi

                         Dip. Matematica e Informatica - Università di Perugia

 

                          Alessandra Fierabracci

                           Laboratori di Ricerca Osp. Pediatrico Bambino Gesù di Roma

 

Modera          Elisa Manacorda

                         Direttrice di “Galileo”

 

vai al sito galileoedit.it

"Dispositivi che possono muoversi con te”. È uno degli slogan che si legge sul sito di mc10, spin-off dell'Università dell'Illinois a Urbana-Champaign. E va preso molto alla lettera, perché i loro strumenti elettronici possono essere più che indossati: possono essere persino tatuati. Prendiamo l'ultimo arrivato, presentato il 26 marzo al 243esimo National Meeting & Exposition dell'American Chemical Society (in corso in questi giorni a San Diego): si tratta di una sorta di seconda pelle elettronica che può essere stesa su una piccola superficie del corpo, proprio come un tatuaggio temporaneo. Per fare cosa? Per esempio per monitorare alcuni parametri fisiologici e trasmetterli, wireless, in tempo reale sia sul cellulare del diretto interessato sia al computer di un medico, se necessario. Questo è infatti ciò che promette John Rogers (tra i migliori scienziati del 2011 secondo Nature) e il suo team di ricercatori, che dal 2005 lavora a circuiti stretch e integrabili nel corpo umano.

In effetti, se c'è una cosa che Rogers e colleghi sanno fare è costruire circuiti elettronici su supporti ultrasottili, pieghevoli e deformabili. Il materiale di partenza è sempre il silicio, ma i piccolissimi chip sono disposti in uno speciale disegno ondulato su di un supporto elastico che permette al dispositivo di seguire ogni piccolo movimento della pelle.

I sistemi presentati ora a San Diego sono, in fin dei conti, una sorta di cerotti, ma dello spessore di appena 30 micron (un micron è un milionesimo di metro, come un capello), in grado di aderire perfettamente all'epidermide (grazie alla forza di van der Waals). Il cerotto è trasferito sulla pelle proprio come si fa con un tatuaggio temporaneo per bambini. Rispetto ai modelli precedenti, che duravano qualche ora, questi possono essere protetti da una speciale sostanza spray da usare dopo l'applicazione, e continuano a funzionare per oltre una settimana; in più lasciano traspirare la pelle, permettono la sudorazione e possono essere lavati.

In una piccola area possono essere contenuti migliaia di nano-sensori di vario tipo: punti di interfaccia con l'organismo che possono essere sensibili a particolari molecole, alla temperatura, allo stato di idratazione e persino all'attività elettrica del cervello. I tipi di nanostrumenti che potrebbero incorporare sono potenzialmente infiniti. In effetti, questi ultimi prototipi non sono stati pensati solo per monitorare dei parametri, ma anche per modificarli: per esempio potrebbero sia monitorare l'attività muscolare, sia stimolarla. Funzione che in futuro potrebbe trovare applicazione nella riabilitazione e nella fisioterapia, come nella cosmesi.

Un'altra delle possibili applicazioni è rivolta agli strumenti medicali di ultima generazione destinati a essere impiantati nel corpo, come gli stent coronarici. Rogers sta già studiando il modo di usare la pelle elettronica come rivestimento esterno di questi cateteri, in modo che funzionino da sensori per il monitoraggio fisiologico (per esempio cardiaco) durante e post operazione.
via wired.it

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