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Basta costruire, riqualifichiamo gli edifici abbandonati
In Italia ci sono 10 milioni di case vuote. Il Forum Italiano dei Movimenti della Terra e il Paesaggio le vuole censire per recuperarle e salvare il Paese dalla cementificazione selvaggia
29 febbraio 2012 di Alessio Lana
Sono strane le vie dell'ecologia. Neanche un mese fa avevamo parlato di [Im]possible living, blog e app per iPhone che si propone di mappare gli edifici abbandonati del nostro territorio ed ora un'iniziativa simile arriva dal Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio, un aggregato di associazioni e singoli cittadini impegnati nella salvaguardia del nostro Paese dalla cementificazione selvaggia.
Il 27 febbraio ha preso il via la campagna nazionale Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori, un censimento per capire quanti sono gli edifici sfitti e inutilizzati in tutta Italia. A differenza di [Im]possible living - che si basa sulle segnalazioni degli utenti - per trovare gli edifici abbandonati, il censimento del forum si rivolge direttamente alle autorità.
A partire dalla prossima settimana tutti i sindaci italiani riceveranno una scheda di censimento da compilare entro 6 mesi. Ma non solo. Come racconta a Wired.it il coordinatore del forum Alessandro Mortarino, " Stiamo già lavorando al secondo tempo: qualora le risposte dei Comuni fossero insufficienti in termini numerici e qualitativi, stiamo predisponendo il testo di una possibile proposta di legge di iniziativa popolare che tra settembre e ottobre potrebbe avviarsi in tutta Italia con l'obiettivo di raccogliere almeno 500 mila fime, dieci volte di più del quantitativo richiesto dai regolamenti".
Una legge dal basso, insomma, da affidare poi al Parlamento.
Secondo i dati del Forum, negli ultimi 30 anni abbiamo cementificato circa 6 milioni di ettari di territorio, un quinto dell'Italia, ma contemporaneamente abbiamo 10 milioni di case vuote. Anziché continuare a costruire si potrebbero pensare piani urbanistici a crescita zero che recuperino i tanti edifici abbandonati.
Come ci racconta Mortarino sono già in corso esperimenti del genere. Cittadine della provincia milanese come Cassinetta di Lugagnano, Ronco Briantino, Ozzero, Pregnana Milanese, ma anche Solza (BG) e Camigliano (CE) sono già giunte a nuovi piani urbanistici a “crescita zero”, grazie al coinvolgimento preventivo della cittadinanza e alla parallela analisi su come ovviare alla conseguente perdita degli oneri di urbanizzazione per le nuove costruzioni.
La Provincia di Torino poi " ha approvato lo scorso anno un Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale che sancisce lo stop al consumo di territorio e il nuovo indirizzo al recupero dell'immenso patrimonio edilizio esistente e non utilizzato".
Tra tanto nord anche il sud si distingue con Napoli che, racconta Mortarino, " ci ha segnalato la sua ferma intenzione di applicare il nuovo piano regolatore che va nella stessa direzione di cui sopra: recupero e non più nuovo mattone".
Certo, il Forum ha fatto il primo passo e ora la palla passa in mano ai sindaci, che sono chiamati all'azione.
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