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mercoledì 29 febbraio 2012

Oetzi, la mummia con il colesterolo alto - Wired.it

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Oetzi, la mummia con il colesterolo alto
Capelli e occhi castani, intolleranza al lattosio e arterosclerosi. Ecco i nuovi dettagli che i ricercatori hanno tratto dal genoma dell'uomo di Similaun. Che 5mila anni fa soffriva dei nostri stessi acciacchi
28 febbraio 2012 di Emanuele Perugini
Oetzi, l’ uomo di Similaun, non fumava. Lui, 5mila anni fa, correva su e giù per le montagne e non faceva come noi che spendiamo le nostre giornate davanti a un computer o a una televisione. Figuriamoci poi, se nel corso della sua vita, gli sia mai capitato di mangiare hamburger, oppure cornetti e maritozzi con la panna. A quei tempi, se gli andava bene, al massimo poteva aspirare a costolette di stambecco e pane, quasi sicuramente non lievitato e certamente senza olio. Respirava a pieni polmoni aria priva di smog e si abbeverava solo a fonti e sorgenti di acqua pura e incontaminata. Poi, dal momento che era allergico al latte, non poteva nemmeno mangiare formaggi e burro. Insomma aveva davvero tutto per essere una persona in splendida salute e in forma. Non era infatti nemmeno sovrappeso.

Eppure nelle sue vene il sangue era già pieno di colesterolo e le sue vene erano parzialmente ostruite. Anche Oetzi, come noi soffriva infatti di arteriosclerosi e rischiava di morire per colpa di un infarto o di un ictus. Insomma i mali che affliggono oggi molti di noi, affliggevano anche gli uomini dell’antichità, anche quelli che, come Oetzi, il cacciatore delle Alpi, avevano uno stile di vita che molti medici suggeriscono oggi ai loro pazienti proprio per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. A scoprire questo affascinante segreto custodito all’interno della mummia più antica del mondo sono stati i ricercatori dell’ Istituto per le Mummie e l’Iceman dell’Accademia Europea di Bolzano (Eurac) e dei due Istituti di genetica umana delle Università di Tubinga e dello Saarland. Il gruppo di scienziati ha infatti i risultati del sequenziamento del dna da diversi punti di vista. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista specializzata Nature Communications. Il genoma della mummia era stato decodificato già un anno e mezzo fa e ora arrivano ulteriori dettagli su questo nostro lontano antenato con il contributo della National Geographic Society (Usa), Life Technologies (Usa) e Comprehensive Biomarker (Germania).

Il puzzle del cacciatore ucciso appena sotto un ghiacciaio a pochi metri dal confine tra Italia e Svizzera sembra ora svelarsi completamente. Intanto il dato più sorprende è quello che riguarda il sistema cardiovascolare di Oetzi. Albert Zink e Angela Graefen dell’Eurac, Carsten Pusch e Nikolaus Blin dell’Università di Tubinga e Andreas Keller ed Eckart Meese dell’Università dello Saarland hanno infatti scoperto non solo che questo individuo era predisposto geneticamente a questo tipo di malattie, ma hanno anche trovato sul suo corpo tracce di arteriosclerosi. Era dunque già malato quando morì. “La conferma che questa predisposizione genetica fosse riscontrabile già ai tempi di Oetzi è rilevante perché mostra che le malattie cardiocircolatorie possono non essere legate alla civilizzazione.
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