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mercoledì 8 febbraio 2012

Gelo, il gas potrebbe non bastare - Wired.it

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Gelo, il gas potrebbe non bastare
Il grande consumo di questi giorni e il calo delle forniture mette a rischio il servizio, ma il taglio riguarderebbe solo le imprese. Quali alternative ci restano?
- Le foto dell'Italia imbiancata
- Perché fa così freddo
07 febbraio 2012 di Valentina Arcovio
Il gelo assedia l’Italia e il gas rischia di non bastare, almeno non per tutte le imprese. A fronte di una riduzione delle forniture da parte della Russia, l’aumento del consumo di gas, che è vicino al record di 440 milioni di metri cubi bruciati al giorno, rischia di lasciare al freddo il nostro paese. Il Comitato per il monitoraggio e l'emergenza gas del Ministero dello Sviluppo economico ha già lanciato l’allerta per il picco eccezionale di consumi e ha predisposto una serie di misure d’emergenza.

Per riequilibrare il calo delle forniture dalla Russia attraverso Gazprom e dal rigassificatore di Rovigo che sta dando problemi per un guasto, il ministero ha già aumentato le importazioni dal Nord Europa e dal Nord Africa. Il nostro paese infatti non può proprio soddisfare la domanda di gas e deve ricorrere per forza alle forniture di altri paesi.

Tuttavia questa alternativa da sola non basta. Dalla Russia infatti ci si aspetta ulteriori tagli tra giovedì e venerdì, a causa dell’ennesima ondata di freddo prevista. Dagli ultimi dati della Snam Rete Gas (la società Eni che si occupa appunto del trasporto del gas), al momento risulta che i flussi sono crollati del 17,89% con una fornitura pari a 84,9 milioni di metri cubi rispetto ai 103,4 richiesti. Praticamente si tratta di 18,5 milioni di metri cubi in meno. Da qui la decisione di mettere in esercizio le centrali elettriche a olio combustibile, che dovrebbero consentire di contenere i consumi di gas a uso termoelettrico. A venire parzialmente in aiuto c’è anche l’ Ucraina che, ha assicurato il loro primo ministro Mykola Azarov, è pronta a inviare più gas in Europa. Azarov ha spiegato che il paese ha coperto la maggiore richiesta di gas, dovuta all’emergenza freddo grazie ai propri depositi sotterranei.

Anche la Commissione europea, secondo quanto dichiarato da un portavoce di Bruxelles, sarebbe in contatto con le autorità italiane per tenere sotto monitoraggio la situazione rifornimenti pronta ad intervenire, dato che non solo Italia, ma anche la Romania e la Germania hanno flussi diminuiti dalla Russia.

Rimangono poi le riserve che fino ad ora non sono state ancora intaccate. Secondo le cifre di Snam Rete Gas, ora l’Italia possiede scorte pari a 3,9 miliardi di metri cubi, e riserve d’emergenza pari ad altri 5 miliardi di metri cubi. Totale, 8,9 miliardi di metri cubi. Considerando i consumi e le previsioni meteorologiche dei prossimi giorni dovrebbero bastare per meno di un mese. Nell’ipotesi peggiore, come ha sottolineato l’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, si dovrà intervenire sugli interrompibili, cioè sulle aziende che hanno dei contratti in cui si può interrompere il flusso di gas. Le famiglie quindi non correrebbero alcun rischio. Ma la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, non è d’accordo. “Non si può agire sempre sulle imprese”, dice, già stressate dagli scioperi dei Tir e dalle difficoltà di spedizione della merce per il maltempo. Ma sembra proprio che il nostro paese non abbia proprio altre alternative.

(Credit per la foto: Nathan Griffith /Corbis)

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