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venerdì 17 febbraio 2012

Un'aspirina al giorno per combattere i tumori? - Wired.it

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È il farmaco da banco più venduto contro sintomi influenzali, mal di testa, dolori articolari. Ma l’ acido acetilsalicilico, meglio noto con il nome commerciale di aspirina, nasconde proprietà inaspettate contro malattie ben più gravi. Dopo essersi rivelato un’efficace terapia antitrombotica, ora la pillola ultracentenaria (fu sintetizzata per la prima volta dalla Bayer nel 1875) si sta dimostrando anche un potente antitumorale. L’ultima prova a sostegno di un sospetto, che ormai è sempre più un’evidenza clinica, arriva da uno studio australiano appena pubblicato su Cancer Cell. I ricercatori, guidati da Steven Stacker del Centro di ricerca sul cancro Peter MacCallum di Melbourne, hanno individuato il meccanismo chiave attraverso cui i farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans), come l’aspirina, frenano lo sviluppo delle metastasi “ Abbiamo dimostrato – spiega Stacker – che queste molecole riducono la dilatazione dei vasi sanguigni e linfatici, e quindi la capacità dei tumori di diffondersi nell’organismo”. È noto che quando si forma una neoplasia i vasi si espandono, sequestrati dalle cellule maligne che così crescono, proliferano e si diffondono nel corpo. L’aspirina, attraverso l’attivazione di una serie di segnali biochimici, interviene per contrastare questo processo nefasto, impedendo il traffico impazzito lungo le autostrade del tumore.

Probabilmente c’è anche dell’altro. “ L’aspirina e i farmaci della famiglia degli anticox-2 esercitano un’azione antinfiammatoria che contrasta positivamente i processi legati alla formazione dei tumori”, dice Carlo La Vecchia, epidemiologo dell’Istituto Mario Negri e Università di Milano. Recentemente, diversi studi hanno riscontrato che le persone che assumono aspirina quotidianamente si ammalano meno di tumore e hanno più chance di sopravvivenza. Nel 2010 una ricerca su Lancet condotta su oltre 25mila pazienti in terapia cardiovascolare, ha trovato che una pillola al giorno per cinque anni consecutivi riduce la mortalità per diversi tumori tra il 20 e il 35%. L’anno prima, sempre su Lancet, un altro studio concludeva che piccole dosi, per un periodo di tempo prolungato, abbattevano di un terzo il rischio di cancro all’intestino e la sua gravità. “ L’effetto protettivo è particolarmente evidente per il cancro al colon-retto”, conferma La Vecchia: “ ma si riscontrano benefici anche su altri tumori, come prostata, stomaco, pancreas, polmone, esofago, cervello, seno”.

Sarà davvero il più comune degli analgesici a sconfiggere i big killer del nostro tempo? È meglio frenare gli entusiasmi eccessivi. Perché, se è vero che l’aspirina potrebbe agire come scudo antitumorale, “ non bisogna dimenticare che come tutti i farmaci provoca effetti collaterali”, rimarca lo specialista: “ Sul lungo periodo può causare problemi gastrici anche gravi, come l’ulcera, e aumentare sanguinamenti ed emorragie.
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