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venerdì 24 febbraio 2012

Donne, basta fare le sante!| Liguria | cultura| Il SecoloXIX

cultura 23 febbraio 2012

Donne, basta fare le sante!

Elisabetta Pagani

Un momento della manifestazione del movimento “Se non ora, quando?”

Un momento della manifestazione del movimento “Se non ora, quando?”

«Ma possibile che le femministe di oggi siano tutte sante?» si domanda, divertita e insieme serissima, Valeria Ottonelli, docente di Filosofia politica ed etica pubblica all’università di Genova. Se lo domanda prima di sganciare la bomba che le farà arrabbiare tutte, o quasi, queste donne che manifestano, e che esattamente un anno fa, nelle piazze d’Italia, gridavano: «Siamo noi le vere donne, non le Ruby, e siamo un milione». Facile che se la prendano - sul web già se ne discute - leggendo il suo ultimo libro, “La libertà delle donne. Contro il femminismo moralista” (il melangolo, 128 pagine, 12 euro), in libreria dal primo marzo, in cui le apostrofa senza mezzi termini come «tradizionaliste, familiste, e bacchettone, perché no».

«È un libro contro il femminismo moralista che ha preso la scena in questi ultimi tempi» spiega Ottonelli «che si arroga il diritto di rappresentare le “vere donne” e le incastra nell’immagine quasi sacra di Madonne perfette che lavorano, studiano e crescono figli». Quello che critica la studiosa è che la battaglia non sia più un fronte comune, ma soprattutto che si basi sulla morale e non su un’idea politica: «Prevale una fastidiosa idea del sacrificio, un moralismo davvero pericoloso che ci schiaccia in un dualismo che non esiste: di qua la folla esemplare che protesta, le sante, di là quelle che finiscono sui giornali, che si vendono, le puttane».

Nessun discorso generico, Ottonelli, che si considera femminista, fa nomi e cognomi: il movimento “Se non ora, quando?” - nato per protestare contro l’immagine berlusconiana della donna - che con il suo appello ci divide in “donne perbene e permale”, ma anche Concita De Gregorio o Lorella Zanardo, autrice del documentario, e poi del libro omonimo, “Il corpo delle donne”, sulla mercificazione del corpo femminile e sulla chirurgia estetica. «Ci attaccano? Ormai è lo sport nazionale delle donne che non scendono in piazza e di quelle che vogliono farsi pubblicità» rispondono piccate le attiviste di “Se non ora, quando?”. Che a passare per moraliste e bacchettone non ci stanno: «Non diciamo a nessuna di essere come noi» premette una delle fondatrici, Licia Conte «però certo non si può parlare di diritti delle donne prescindendo dall’immagine che certa televisione e certa politica veicolano. Noi siamo diverse. E aperte al dialogo, Ottonelli venga a confrontarsi con noi».

Sugli obiettivi, del resto, sono d’accordo. D’altronde in Italia siamo lontani anni luce dalla parità di genere: solo il 46,1% delle donne lavora, il 12% in meno rispetto alla media europea, calcola l’Istat. E si stima che siano 800.000 le neomamma che hanno perso il lavoro: sei su dieci senza mai più ritrovarlo. Secondo Eurostat spetta sempre all’Italia il primato del lavoro domestico, 8 ore al giorno, e ovviamente la maggiore differenza nell’impegno fra uomo e donna. «Tutti temi concreti che le nuove femministe» attacca Ottonelli «non affrontano. Perché pensano che prima si debba ripristinare l’etica. E invece io dico no: no alle donne sante, impegnate, colte, che si smazzano il lavoro familiare. Perché non esistono. E no a estromettere le altre, le veline o chi per loro, le non perfette insomma. La battaglia che deve essere comune e deve prescindere dal livello di moralità di ciascuna di noi».

© Riproduzione riservata

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GabryGabry   
23/02/2012 19:03

@Riccardo R, esiste lo sciocco che per fare dispetto alla moglie si taglia gli zebedei.
Non credo che l'astinenza femminile sia la soluzione, conosco donne molto più assatanate degli uomini, forse questo luogo comune del maschio sempre alla caccia ha offuscato la realtà di quello che realmente le donne pensano e fanno. il desiderio è bivalente e non unilaterale.
Loro sono capaci a farsi desiderare noi meno,cambiando ne vedremo delle belle altro che astinenza.
Più che la fam potè il digiuno...

Riccardo RevilantRiccardo Revilant   
23/02/2012 14:01

Bhe, che dire...fatevi un po di autoanalisi...perche' se una come la Lei colpisce le donne che vogliono avere figli, .capite bene che vi scavate la fossa da sole.
Non volete la donna oggetto ma molte di voi speculano e vivono (anche molto bene direi) proprio su questo.
Non volete al governo maschilisti ma li votate.
Eppure avete un'arma gia' usata in passato efficacemente...l'ASTINENZA.
L'uomo alla fine e' un animale come tutti, vedrete che in questo modo otterrete di piu' ... :)


  

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