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martedì 7 febbraio 2012

Perché fa così freddo? - Wired.it

“Oramai è chiaro: in Italia quella che stiamo vivendo è davvero una delle ondate di gelo e neve più intense degli ultimi 100 anni”. A dirlo è il meteorologo e climatologo Mario Giuliacci, che di inverni così in tutta la sua carriera ne ha visti ben pochi. Di certo non si parla di record, almeno non per il momento. “Questo tipo di valutazioni andranno fatte in seguito - sottolinea Massimiliano Pasqui, ricercatore dell’ Istituto di Biometeorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche - quando questa pertubazione gelida passerà”. Per il momento gli esperti si slanciano solo facendo paragoni agli storici inverni del 1929, del 1956 e del 1985, ma non più di questo. Di certo c’è che i romani non vedevano la Capitale così imbiancata da oltre un ventennio.

Scenari polari in Abruzzo: a Castel di Sangro e in provincia de L’Aquila si è registrato fino a 1 metro di neve:

Se questa perturbazione gelida sia un segnale del clima che cambia è ora oggetto di dibattito, così come l’eventualità che i prossimi inverni siano particolarmente freddi come questi. Al momento ci sono solo teorie. Tra queste c’è quella cosiddetta della compensazione, secondo la quale questo freddo sarebbe la risposta del nostro pianeta al riscaldamento globale. Questa tesi, partendo del presupposto che la Terra si stia riscaldando da oltre un ventennio, sostiene che inverni eccezionalmente rigidi e nevosi siano l’effetto di una sorta di meccanismo di compensanzione alle temperature globali medie sempre più alte. “Il graduale riscaldamento del nostro Pianeta - spiega Giuliacci - non è costante e uniforme. Al contrario, in alcune annate la Terra è sembrata temporaneamente raffreddarsi”. La Nasa, tramite dati provenienti dalle stazioni al suolo e dagli strumenti dei satelliti, ha verificato che gli inverni del 1929, del 1956 e del 1985 sono stati talmente rigidi che negli stessi anni è stato registrato un rallentamento del riscaldamento del nostro pianeta.

La portata della nevicata che ha imbiancato Roma

“Tutto questo fa pensare - dice Guliacci - che l’attuale discesa di correnti gelide dalle alte latitudini (in particolare in questo caso dalle regioni siberiane) verso il cuore del continente rappresenti l’ennesimo tentativo dell’atmosfera di compensare lo squilibrio che sta creando al suo interno, con il rapido surriscaldamento in atto, per cui il 2012 potrebbe risultare, a livello planetario, una delle annate più fresche dell’ultimo periodo”. Un’altra teoria però associa gli inverni particolarmente rigidi, come questo, all’attività anomala della macchie solari. Mike Lockwood, professore di fisica dell’ambiente spaziale all’ Università di Reading (Regno Unito), ha effettuato uno studio in cui il rigido inverno 2009-2010 che ha riguardato gran parte d'Europa è stato associato all’anomala bassa attività delle macchie solare dal 2004 al 2010.
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