Filosofiablog

Nowsy.com - your news and info dashboard

CYBERNIX

http://blog.libero.it/MASTERIZZAZIONE/index.rss

Cerca nel blog

sabato 18 febbraio 2012

Il farmaco senza fili - Wired.it

Condé Nast

©Edizioni Condé Nast S.p.A. - P.zza Castello 27 - 20121

Milano CAP.SOC. 2.700.000 EURO I.V. C.F e P.IVA - REG.IMPRESE TRIB. MILANO N. 00834980153

SOCIETÀ CON SOCIO UNICO

DAILY WIRED NEWS SCIENZA
Il farmaco senza fili
È il primo dispositivo wireless impiantato sottopelle per il rilascio dei medicinali. E ci si può dimenticare quando prendere la pillola
17 febbraio 2012 di Daniela Cipolloni
Presto l’espressione farmacia ambulante non sarà più solo un modo di dire. I pazienti che seguono cure croniche, come avviene per l’osteoporosi, l’ipertensione, la sclerosi multipla, i tumori, e persino nella terapia anticoncezionale, potranno usufruire dell’ impianto sottopelle di un piccolo dispositivo wireless, controllato in remoto e programmato per il rilascio dei medicinali secondo dosi e tempi prestabiliti. Si potrà dire addio alle punture quotidiane. Non sarà più necessario portare sempre con sé le pillole o impostare l’allarme sul telefono per ricordarsi di prenderle. Questo è quanto promettono Robert Langer e Michael Cima, ricercatori del David Koch Institute al Mit di Boston, e Robert Farra, a capo di MicroCHIPS. Il team ha condotto una pionieristica sperimentazione clinica sul primo prototipo di pill-dispenser intelligente, direttamente incorporato nell’organismo.

Lo studio è stato avviato nel gennaio 2011 e ha coinvolto sette donne in Danimarca di età compresa tra i 65 e i 70 anni, alla quali è stato inserito nel basso ventre il microchip, grande quanto un polpastrello, tramite un semplice intervento ambulatoriale in anestesia locale. È stato quindi somministrato un comune farmaco contro l’osteoporosi, che dev’essere abitualmente assunto per via endovenosa ogni giorno. Dopo quattro mesi – hanno riferito gli scienziati in un articolo pubblicato online su Science Translational Medicine e presentato nel corso del congresso annuale dell’ American Association for the Advancement of Science (Aaas), a Vancouver, in Canada – il dispositivo aveva rilasciato dosaggi paragonabili alle iniezioni e a distanza di un anno i benefici sulla densità di massa ossea erano simili al gruppo di confronto. Non erano emersi effetti collaterali negativi, né reazioni da parte del sistema immunitario. Alcune pazienti hanno riferito di essersi quasi scordate di indossare il microchip.

Il successo arriva a coronamento di 15 anni di esperimenti, da quando verso la metà degli anni Novanta il team del Mit ha iniziato a lavorare sul chip medicale impiantabile. Nel 1999 sono stati pubblicati i primi risultati su Nature e venne fondata l’azienda che ha finanziato lo sviluppo della tecnologia. L’impresa non è stata semplice. Bisognava trovare il modo di sigillare ermeticamente le singole dosi del farmaco in piccoli serbatoi separati, delle dimensioni di una puntura di spillo, facendo in modo che si aprissero in base a un programma pre-impostato o su comando wireless. “ Ciascuno dei minuscoli contenitori è ricoperto da un sottilissimo nano-strato d’oro, che protegge il farmaco anche per anni, impendendone il rilascio”, spiega Langer. “ Quando arriva il segnale wireless l’oro si dissolve, facendo fuoriuscire la medicina direttamente nel circolo sanguigno”. Risolto ingegnosamente questo problema, se n’è posto un altro.
Pagina successiva
1 2

Nessun commento:

Posta un commento