Conoscere in anticipo i movimenti della criminalità organizzata. Sapere, per esempio, come si spostano i flussi del narcotraffico. Chi stringerà affari con la camorra, quali sono i bersagli del cyber-crime. O dove la corruzione riuscirà a infiltrarsi. Così da intervenire sul sistema preventivamente, perché lo scenario preconizzato non si realizzi e le sorti della società volgano, invece, a favore della giustizia. Non siamo ai livelli di Minority Report. Siamo oltre. Al posto dei veggenti di Steven Spielberg, qui c’è un pool di veri esperti di computer science, data mining, scienze sociali e cognitive. Che fa sul serio. Sono i ricercatori del neonato Crime Exploratory (o CrimEx), un Osservatorio sul crimine e l’export della corruzione, costituitosi nell’ambito del progetto europeo FutureICT e coordinato dal Laboratorio per la simulazione dei fenomeni sociali (Labss-Istc) del Cnr di Roma.
“ L’illegalità è un business fiorente, in continua crescita, trasformazione ed evoluzione”, ha detto Rosaria Conte, dell’ Istituto di scienze e tecnologie della cognizione, nel corso della conferenza di lancio di CrimEx. Per avere un’idea del giro d’affari: solo negli Stati, la corruzione muove tra gli 800 e i 2mila miliardi di dollari. Il traffico di droga s’aggira globalmente sui 320 miliardi di dollari. La guerra al terrorismo, dall’11/9, è costata mille miliardi di dollari. Mentre in Italia le mafie sono la prima industria nazionale, con guadagni (stimati al ribasso) per 150 miliardi di euro all’anno, pari al 15-20% del Pil. “ È urgente adottare un approccio radicalmente innovativo e multidisciplinare per affrontare una delle sfide sociali ed economiche più complesse del nostro futuro”, ha esortato Conte.
Intercettazioni, controlli fiscali, retate sono utili, certo. Ma si tratta di metodi vecchi, che arrivano quasi sempre tardi e hanno un successo parziale. Servono tecniche più sofisticate. Il futuro della lotta alla criminalità organizzata si giocherà sui modelli computazionali del crimine. “ Si tratta di software che consentono di analizzare enormi reti di dati o simulare le dinamiche sociali collegate alle attività criminali”, spiega Barbara Sonzogni, ricercatrice dell’Istc-Cnr Gli esperti del data-mining, per esempio, sono capaci di estrarre informazioni cruciali dalla combinazione di grandi database, individuando possibili pattern su come evolverà un certo fenomeno. Per capire: il fatto che Cosa Nostra abbia messo radici negli Stati Uniti, mentre la ‘ndrangheta abbia attecchito in Germania o la camorra si sia radicata nella Francia meridionale non è casuale. Ci sono ragioni storiche, economiche, demografiche, sociali, culturali che determinano l’andamento di certi flussi. La sfida del futuro è combinare gli elementi giusti e accorgersene prima che si verifichino.
Pagina successiva
1 2
Nessun commento:
Posta un commento