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lunedì 20 febbraio 2012

Un servizio civile come antidoto alla brama del posto

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Corriere della Sera

L' Altroparlante

Un servizio civile come antidoto alla brama del posto

I guai della disoccupazione mentale

Q uesta na illusione mia, che non riesco a guarire, anche se l' esperienza lavora alacre per narcotizzarla: l' idea che, lavorando nella parola, piegando a dare musica il ferro del verbo poetico, dispiegando ai crocicchi e sulle piazze filosofia etica, fumata fino all' intossicazione con la pipa del povero giudeo portoghese Baruch Spinoza - si potrebbe produrre il miracolo di una particella minima di bene sociale, in cui fermentassero germi di salvezza universale. Ma n' inclinazione nociva. Avventa dagli occhi due versi di Virgilio o di Dante sopra l' opacit' anima di un assassino o di uno stupratore di branco ben determinati a uccidere o a insanguinare mutandine: quelli sbraneranno te e vomiteranno Virgilio e Dante come polpette avvelenate. Allora devo rassegnarmi a ritenere con Heidegger che la filosofia ocialmente inutile, e che il suo compito i occuparsi esclusivamente dell' Essere e del Tempo, nell' essenziale certezza di saperli introvabili. Infatti io mi diverto a speculare sulla presenza degli alieni, mentre nel pensare a riforme nello Stato o nel genere umano mi coprono strati su strati di melma incurabile. Scrivendo su giornali di grande diffusione, volendo difendere la lingua parlata, pesto e ripesto da imbecille spaesato su locuzioni italiane implacabilmente dilaganti da recidere, da estirpare... Ma perfino i parlanti che hanno fama di aver studiato ti sbattono in faccia i loro spesso e volentieri, chiamarsi fuori, piuttosto che nel senso di oppure, e altro fetore alcolico di lingua al mal del miserere. Tuttavia. Usurpo lo spazio di una colonnina di giornale, avvertendo il lettore paziente che sono preparato ai suoi quasi certi malumori. Perchoglio accennare al mai disoccupato problema della disoccupazione giovanile, stufo di sentirne trattare con adulazione oscurante e retoricaccia di finta compassione, lontano da ogni buon senso. Perchuesto ho veduto. La fine della dannatissima naja (il servizio militare costituzionalmente obbligatorio) ha nociuto ai giovani maschi italiani. L' esercito ridotto e a base volontaria era la soluzione pista e razionale: ma tra i diciotto e i venti anni per innumerevoli altri si perto uno sbadiglio di noia, frustrazione, poltroneria, caccia nevrotica del posto sfruttata per fini di potere da falsi amici avidi di consenso facile, di voto futuro. La mia proposta di utopistico bene sociale i istituire un servizio civile ovviamente disarmato per tutti i giovani, uomini e donne di diciotto-diciannove e vent' anni, della durata di un anno e mezzo, fatto di servizi utili alla collettivitapprendimento di mestieri, studio, giochi, sport, teatro, pronto impiego nelle calamitI figli degli immigrati con cittadinanza italiana ne farebbero parte alla pari e insieme con tutti gli altri. Dopo il servizio, si resterebbe disponibili per prestare soccorso almeno fino a trent' anni. L' espressione logorata fino alla nausea mercato del lavoro chi volesse ascoltarmi eviterebbe di usarla, perch linguaggio di schiavitontrasta con ogni, anche umbratilmente superstite idea di felicitmana. Non er farli sgranocchiare da questa mercificazione totalitaria, non er prepararli al posto ma per toglierne l' ossessione, che bisognerebbe istituire il servizio civile in vista dei giovani e di una loro difesa possibile. La corruzione del dato statistico non segnala, nai lo potrebbe, il grado pauroso, sempre pivasivo, di disoccupazione mentale giovanile. La discoteca lava midollarmente la mente, l' incessante esclusiva comunicazione di cellulare isola da ogni autentico affratellamento umano. Il semplificarsi del ragionamento, il disarmo della vigilanza razionale, il panico per concetti complicati, la perdita di ogni liberti sognare, sono le porte dell' indifferenza a tutto, una specie di Alzheimer che incombe su giovani senza memoria viva. La regola benedettina - ora et labora - resta applicabilissima anche, e dovunque, oggi. Spinoza campava da ottico, e filosofava gratis. Essenziale rocurare un ombrello ai giovani contro la fretta di arraffare e l' aviditi guadagno, contro il porre gli occhi ipnotizzati su costosi oggetti in vetrina. (La strage parricida di Verona aveva per movente la fretta di possedere una vettura bramata). E molto bene gli farebbe un anno e mezzo di costrizione a una tregua, liberi dal bisogno ma non dall' operositeducati a usare il machete nella giungla di corruzioni che li aspetta all' uscita. In questa mia mini-Cittel Sole, l' eccessiva vicinanza Yin-Yang (lo scambio sessuale) non sarebbe da favorire na mettere negli statuti. Sperimentato prematuramente, il sesso istruttivo per la sensibilitemminile. A vent' anni le ragazzine ne sono disgustate come per uno stupro e non provano pisun piacere. Una societhe non sogna l' amore arcata a fuoco da frigidit impotenza, in mezzo a una pubblicitemoniaca di Eros bisessuale, di erotismo stimolato che agghiaccia e castra. A Saint-Germain-des-Pr parecchi anni fa, ricordo una ragazza con gli occhiali e gli occhi chiari, che innalzava un cartello a una dimostrazione femminista. Diceva, in cubitali: Et le clitois alors? (E allora, questa clitoride?). Mi avvicinai per spiegazioni. Era timidissima. Rispose divertita: Beh, sai... Siamo libere, ma non sappiamo che farcene! Tra 1913 e 1933, ebbe giorni di grande fioritura in Germania l' utopia realizzata di un diverso vivere (in rivolta contro quello di Berlin Alexanderplatz , 1929, e di Metropolis , 1926): il movimento giovanile dei Wandervogel (uccelli migratori), per borghi di fiaba e foreste intatte. Ci volle il torvo sopravvento delle forze del male nel gennaio 1933 per fiaccare e stroncare vigliaccamente quel fragile sogno di una gioventera e pulita. Chi ha orecchie intenda. RIPRODUZIONE RISERVATA

Ceronetti Guido

Pagina 57
(18 febbraio 2012) - Corriere della Sera

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