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Costa Concordia, cosa dicono gli open data
Con la funzione Ais è possibile tracciare i dati di tutte le manovre delle grandi navi: l'imbarcazione sarebbe passata in mezzo agli scogli o in estrema prossimità
- I rischi ambientali per l'Isola del Giglio
16 gennaio 2012 di Martina Pennisi
A tre giorni dal naufragio della nave da crociera Costa Concordia in prossimità dell'Isola del Giglio le vittime accertate dell'incidente della sera di venerdì 13 gennaio sono 6, mancano all'appello ancora 17 persone. Le persone a bordo del mostro dei mari lungo 293 metri e di 114.500 tonnellate di peso erano al momento dell'impatto con gli scogli Le Scole 4.229, fra passeggeri ed equipaggio. Chiara la dinamica di quanto accaduto: secondo la ricostruzione del procuratore della Repubblica di Grosseto Francesco Verusio, responsabile dell'inchiesta in questione, l'imbarcazione impegnata nel tour low cost Il profumo degli agrumi ha urtato uno scoglio intorno alle 21.45 di venerdì sera, mentre si trovava a 150 metri dalla riva. Lo scontro ha causato uno squarcio di circa 70 metri sulla fiancata sinistra della nave e il progressivo inclinarsi della mastodontica struttura ha reso indispensabile l'evacuazione dei passeggeri. Dai primi esami effettuati sulla scatola nera emerge che l'allarme alla Capitaneria di porto è stato dato un'ora dopo l'impatto, trattasi della prima negligenza della quale deve rispondere il comandante Francesco Schettino, accusato di omicidio plurimo colposo, naufragio e abbandono della nave. E' la stessa Costa Crociere alle otto e mezza di domenica sera ad ammettere le colpe di Schettino con un comunicato pubblicato sul blog ufficiale della società: "Sembra che il comandante abbia commesso errori di giudizio che hanno avuto gravissime conseguenze: la rotta seguita dalla nave è risultata troppo vicina alla costa, e sembra che le sue decisioni nella gestione dell’emergenza non abbiano seguito le procedure di Costa Crociere che sono in linea e, in alcuni casi vanno oltre, gli standard internazionali". L'uomo si sarebbe avvicinato all'isola per un piuttosto consueto, come dimostra uno scambio di cortesie tra il comandante di Costa Crociere Massimo Gambarino e il sindaco Sergio Ortelli risalente allo scorso agosto e pubblicato da Giglionews, saluto ad abitanti e turisti della zona. All'impatto con la secca de Le Scole è seguita una brusca manovra per raggiungere il porto, il che spiega la posizione della prua in direzione Sud.
Interrogato sull'incidente, Schettino si è difeso affermando che gli scogli non erano segnalati sulle mappe in suo possesso e le prime comunicazioni alla capitaneria di porto - alle 22.10 di venerdì sera - facevano riferimento a un generico problema elettrico, che non ha trovato conferma nei racconti dei passeggeri. Le mappe, altrimenti dette carte nautiche, citate da Schettino, sono documenti di competenza e aggiornamento dell'Istituto Idrografico della Marina, che emette con frequenza quindicinale gli avvisi ai naviganti relativi alle acque della Penisola. Ma non si tratta delle uniche risorse a disposizione di chi prende la via del mare o semplicemente vuole ricostruire rotte e percorsi.
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