Era ora che Claudio Sottocornola giungesse anche a Benevento e chi è stato presente all’incontro tenuto nella saletta della libreria Luidig il venti gennaio, credo che abbia avuto la sensazione di tornare indietro con gli anni quando le ore di filosofia divenivano momenti di verità e ci facevano rientrare in noi stessi. Ci piaceva essere liberi nel leggere, liberi nell’essere. Venerdì tutto questo è ritornato alla mente, l’atmosfera incoraggiante e sorridente ha aperto tra il pubblico un varco di speranza, quella che oggi è chiusa nei nostri mondi non comunicanti e Claudio Sottocornola con Donato Zoppo (moderatore della serata) son sembrati due mondi leggeri, lenti, da seguire senza perdere di vista il passo, la parola, il sorriso, la significatività del pensiero. Ordinario di Filosofia e Storia, di Materie Letterarie e di Scienze dell’Educazione, Sottocornola ha basato tutto il suo lavoro filosofico per la ricerca del sapere attraverso l’uso della riserva interiore della creatività (musica, poesia, immagini).
“I trascendentali traditi” è il titolo dell’ultimo suo lavoro, un saggio che lo scrittore dedica a Pasolini e alle verità risiedute nell’uomo. Nove conversazioni che riparano la macchina della Scolastica mettendo in moto i caratteri che appartengono all’essere in tutta la sua estensione, in altre parole quei valori oggi trascurati dalla cultura agguerrita, consumistica e dunque insofferente dell’Occidente. Sottocornola rivuole dal Dio – mercato l’ossigeno, la testimonianza dell’essere in tutta la sua universalità, l’esplorazione dei valori che riscaldano la realtà quotidiana: la bellezza: ciò che è gradevole alla conoscenza; il bene: ciò che è gradevole all’appetito; l’unità: la nostra casa sull’universo, fondata sulla roccia; la giustizia: il pilastro del mondo, la prima maniera di amare mettendosi a disposizione; l’umiltà: essere in sé per l’altro; la relazione: diventare casa di tutto ciò che sta intorno, dentro e fuori di noi; la contingenza: l’essere- altro da sé. Il divenire come forma trascendentale in cui l’essere per antonomasia si comunica con le sue creature. La quiddità: ciò che ogni realtà è legittima figura della speranza e del sogno, è luogo del “qui ed ora”. Per tutto questo definisco Sottocornola ”il maestro del cuore”, perché è capace di sbucciarlo per cogliere il nocciolo dell’universale, piantarlo nell’interiorità e attendere che nasca l’evoluzione!
E’ un conoscitore del pop rock dagli anni 50 a oggi e un ricercatore della poesia in veste ermeneutica. Ha pubblicato nel 2004 tre cd “L’appuntamento”, in cui sono raccolti i suoi studi sulla canzone pop, ha realizzato un tour di lezioni-concerto per rendere un omaggio ai grandi della storia della canzone moderna. Nel 2006 ha creato un concerto virtuale, un medley di immagini, poesia e musica immortalato nel DVD “L’Appuntamento/the video”. Il 2007 è stato il ritorno degli anni 80 col DVD multimediale “80’s/Eighties (laudes creaturarum ’81)”, in cui hanno sfilato le mode, le pubblicità, i miti e le opere d’arte di quell’epoca anticipando la pubblicazione dell’antologia poetica. Nel 2008 la dedizione del filosofo è rivolta alla poesia con “Giovinezza…addio”, in cui l’assolutezza della parola “si” denuda di fronte ad un’atmosfera musicale, con una maggiore attenzione alla cultura pop contemporanea completata con il cd “L’appuntamento/collection”, venti canzoni pop, rock e d’autore dal ’94 al 2001. Da quest’opera si è estratto il recital “I migliori anni della nostra vita”, un racconto sulla storia italiana dagli anni ’60 a oggi, impersonata dalla poesia e dalla canzone live.
Il 2009 è adatto a “Nugae, nugellae, lampi”, in cui Sottocornola ha avvicinato maggiormente la vita all’arte attraverso la libertà disordinata dei linguaggi creativi, per costruire montagne di significati e dai quali sono nati “il giardino di mia madre e altri luoghi” e”Il quaderno di liceo”. “The gift” è stato il regalo che lo scrittore ha deciso di dare ai suoi studenti come “testamento minimo” di un docente di filosofia. Lì dentro vive l’impegno verso il dialogo e l’intervento su un mondo da salvare. Con “Il pane e i pesci” si è entrati nel fondale spirituale del filosofo e nel pianeta globalizzato con “My status questionis”. Prima di arrivare a “I trascendentali traditi” lo scrittore si è fermato su “Una notte in Italia”, un’altra lezione-concerto come tributo all’identità italiana.
Sottocornola è la prova che l’unione di ogni forma di arte è corteccia di ottimismo, di speranza, di protezione del pensiero umano che se compresa e quindi adoperata, trarrà una giungla inverdita di verità. E ora finisco con un messaggio di Sottocornola che mi ha reso visibile il sangue che circola nel cuore dallo specchio delle sue parole.
«Mi piacerebbe perseguire una missione che mi riguardi e che coinvolga in modo radicale, magari facendomi quasi dimenticare della mia persona per proiettarmi nel servizio dell’altro. Allo stato attuale però, e cioè in relazione a ciò che mi è storicamente possibile, credo che la mia vocazione stia nel portare a compimento le diverse esperienze che ho attraversato, e proporre la mia persona come medium nella lettura del reale, come laboratorio dei possibili, come luogo di una consapevole interpretazione dell’essere che merita di essere testimoniata, comunicata, trasmessa. E nel far questo mi piace usare ogni mezzo che la mia mente e il mio tempo mi mettono a disposizione, sperando di stimolare anche altri, se possibile, ad attuare il loro compito specifico…»
Da “I Trascendentali traditi”
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