Orville Tyler è un chimico della South Carolina in pensione. Oltre alle provette e al laboratorio la sua grande passione è il whisky. Per questo motivo, appese le provette al chiodo, ha messo in piedi la Terresentia, un'azienda che si occupa di distillazione di alcolici con un'attitudine scientifica. Tyler è l'ideatore di una tecnologia che potrebbe radicalmente riscrivere il modo in cui il whisky - ma pure altri liquori - prende vita. La sua trovata si chiama Terrapure e promette di attuare in 12 ore un processo che normalmente richiede anni di paziente attesa. Grazie a questa trovata, basterà il trascorrere di una notte per aver pronto un bicchiere di whiskey di alta qualità, come se fosse stato lasciato nelle botti a invecchiare per 20 anni.
Si tratta, banalizzando, di una macchina del tempo: l'alcool giovane viene riposto in una stanza ossigenata dove viene sottoposto a energia ultrasonica ad alta intensità. Questo trattamento accelererebbe la reazione chimica di esterificazione, rendendo estremamente più veloci tutti i procedimenti necessari dopo la distillazione per rimovere i componenti chimici necessari per avere un buon whisky. E rendendo obsoleto il periodo di di invecchiamento nelle grandi botti.
Paul Adams di PopSci ha testato la macchina del tempo di Tyler inviandogli del whisky di quattro mesi, chiedendo di invecchiarlo con il suo metodo; a suo dire il gusto sarebbe cambiato, e il risultato sarebbe più che soddisfacente. Con questo metodo la produzione di alcolci potrebbe diventare molto più veloce e semplice e garantire una diminuzione dei prezzi (i whisky più buoni sono notoriamente quelli più invecchiati e, inevitabilmente, i più cososi), ma non si corre il rischio di snaturare una tecnia vecchia di secoli? Tyler è covinto del contrario: "il modo in cui gli alcolci vengono trattati è così inefficiente che ci siamo detti: vediamo se possiamo farci venire qualche idea migliore".
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