Forse, in Gran Bretagna e negli Stati Uniti Facebook sta davvero perdendo colpi, con il numero di nuovi utenti che rallenta la corsa. Ma, per fortuna di Zuckerber, ci sono India e Brasile a tenere alta la curva della crescita. Così che, dopo quota 800 milioni (toccata lo scorso settembre) Facebook viaggia verso il miliardo di utenti: cifra che potrebbe raggiungere già ad agosto, secondo l’analista di iCrossing, Gregory Lyons. Ma perché tutte queste persone si creano un profilo su Facebook? Per Ashwini Nadkarni e Stefan G. Hofmann dell’ Università di Boston, i motivi possono riassumersi sostanzialmente in due necessità fondamentali: il bisogno di appartenenza a qualcosa e quello di auto- rappresentazione.
Le conclusioni dei ricercatori tirano in realtà le somme da una serie di studi che nel corso degli ultimi anni si sono accumulati sulle caratteristiche demografiche, culturali e personali degli utenti che si iscrivono ai social network. Si scopre così che tra i fattori che più contribuiscono al bisogno di appartenenza ci sono quelli demografici e culturali, mentre narcisismo, timidezza e stima personale sono fondamentali per l’altra metà della mela, che così appagherebbe il bisogno di auto-rappresentazione. Ma andiamo con ordine.
Come riporta Readwriteweb, per capire perché le persone usino i social network, la prima cosa è sapere chi effettivamente li utilizza. Il popolo più numeroso e attivo di Facebook sembrerebbe essere quello femminile in generale, e quello delle minoranze etniche in particolare. Secondo uno studio pubblicato su Journal of Computer-Mediated Communication, gli afroamericani, le popolazioni latine e gli indiani sarebbero quelle con una “maggiore intensità di identità culturale”. Cosa che, per i ricercatori dell’Università di Boston, spiegherebbe in parte la loro forte presenza sui social network.
Secondo: anche il tipo di personalità influenza la partecipazione degli utenti a Facebook. Gli estroversi hanno una vita piuttosto movimentata sul social network, e in genere hanno più amici rispetto ai timidi, ma sono questi ultimi a passare più tempo su Facebook e ad appassionarsi alla piazza virtuale. Anche chi in genere ha poca stima di sè usa molto il social network, insieme a quelli che a scuola non se la cavano molto bene.
Ovviamente, ci sono anche i narcisisti tra gli appassionati di Facebook, cioè quelli che usano la loro bacheca come un luogo per autopromuoversi. Tutti questi fattori - stima personale, timidezza e rendimenti scolastici - giocherebbero un ruolo fondamentale nello spingere le persone a utilizzare il social network. In questo contesto, Fb servirebbe proprio per aumentare il senso di appartenenza (anche solo virtuale) o la stima personale, come vuole dimostrare un altro studio dal titolo eloquente: Mirror, Mirror on my Facebook Wall: Effects of Exposure to Facebook on Self-Esteem.
Ma, cosa non meno importante, avere un profilo su Facebook risponderebbe al nostro bisogno di auto-presentazione, di riservarci un posto come persone pubbliche.
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