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lunedì 23 gennaio 2012

Destruction Company, distruggi qualcosa e sfogati [foto] - Wired.it

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Brutta giornata al lavoro? Perché non scaricare la tensione accumulata in ufficio distruggendo qualcosa. Basta sfogliare un catalogo, scegliere gli oggetti da fare a pezzi, armarsi di mazza e martello e dare sfogo a tutta la propria rabbia. È questa l'idea che hanno avuto i fondatori della Destruction Company, esclusiva associazione nata in New Jersey l'estate scorsa.

“Si può ridurre in un ammasso di rottami qualsiasi cosa", spiegano gli ideatori dell'iniziativa. "Offriamo ai nostri soci uno spazio sicuro dove poter sfogare tensione e insoddisfazioni”. Per dare il via alla distruzione basta indossare una maschera di sicurezza per il viso e scegliere tra le decine di mazze da golf, bastoni e spade che la Destruction Company mette a disposizione. Nel catalogo proposto dall'associazione è possibile trovare una vasta gamma di oggetti: da un costoso vaso di porcellana a un grosso televisore al plasma, fino a un pianoforte a coda.

“La maggior parte dei nostri clienti sono dirigenti di azienda o uomini d'affari che passano in città per qualche giorno", raccontano i responsabili del club. "Il 40% delle persone che ci contattano sono donne. Non potete immaginare che cosa significa vedere una giovane responsabile marketing fare a pezzi una scrivania dopo che è stata costretta dal suo capo a lavorare nel weekend”.

Come ogni club che si rispetti anche il Destruction Company ha delle regole da rispettare. Non è possibile, ad esempio, partecipare alla distruzione se prima non si è stati invitati formalmente da un altro membro. Il luogo degli incontri deve rimanere segreto. Non si possono fare a pezzi piante, libri e opere d'arte. È necessario dimostrare di non aver bevuto alcol prima di prendere in mano una mazza o un martello. Però si può parlare del Destruction Club, ed è già qualcosa. “Non abbiamo intenzione di spingere le persone alla violenza, vogliamo piuttosto far conoscere i benefici dell'arte della distruzione” si legge nella pagina Facebook dell'associazione.

I soci del club, che ha intenzione di aprire presto nuove sedi anche a Los Angeles e Londra, pagano una quota associativa annuale oltre che corrispondere il valore commerciale degli oggetti che scelgono di distruggere: si va dai 10 dollari di un set di piatti, ai 2000 di un pianoforte, fino ai 100.000 di una fuoriserie.

“Non sappiamo con esattezza quanto ci sia di primitivo o di terapeutico in quello che proponiamo", confidano i fondatori della Destruction Company. "L'unica cosa di cui siamo certi è che spesso distruggere gli oggetti che ci stanno intorno è una cosa che ci fa sentire meglio”.

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