a svolta social di Google sta continuando a far discutere. Alle prime critiche per aver integrato Google+ e lasciato fuori Twitter e Facebook il presidente Eric Schmidt aveva risposto su Marketingland accusando Twitter di essersi tirato fuori da solo non rinnovando l’accordo che avevano con Google, e comunque dichiarandosi “felice di aprire un dialogo”. Ora si attende la risposta alle critiche piovute dall’Electronic Privacy Information Center (Epic) secondo cui Google Search Plus Your World potrebbe violare le norme sull’Antitrust. L’Epic, riporta Cnet, ha chiesto alla Federal Trade Commission di indagare sulla cosa e di verificare pure se il nuovo strumento di ricerca social non violi gli accordi precedentemente presi da Google con l’Ftc a garanzia della privacy degli utenti.
L’accusa infatti è la stessa sollevata nei confronti di Buzz un anno fa: con l’opt-in per tutti gli utenti Gmail l’indirizzo di posta veniva di fatto reso disponibile agli utenti Buzz. Già allora l’Fta aveva concordato con l’Epic. Google si trova ora ad affrontare gli stessi problemi che ebbe Microsoft quando introdusse Internet Explorer in Windows, che ora propone la scelta del browser. D’altra parte, proprio per gli accordi che anche Facebook ha preso con l’Ftc, sembra difficile che il social network possa essere indicizzato da Google per inserire i contenuti nelle ricerche, sottolinea PcMag.
Google Search Plus è stato attivato ieri per ora solo su Google.com. La mancanza del bottone per l’opt-out fa storcere il naso. Google l’aveva annunciato: arriverà. Il fatto che non ci sia sembra strategia per far conoscere il servizio. Al momento l’unico modo di evitare che post, foto, video e commenti dei nostri contatti Google+ finiscano nelle nostre ricerche è fare il logout dal nostro Google account. Sottolinea Socialfresh: il 31,8% degli utenti effettua ricerche rimanendo loggato. Proprio su questo batte l’Epic: gli utenti di Google+ non hanno mai accettato che Google tratti in questo modo i propri dati personali, quindi l’opt-in viola le regole sulla privacy. A ben vedere, lo fa in parte: nelle opzioni del profilo Google+ c’è la possibilità che il nostro profilo appaia o meno in Google Search. Però si parla esclusivamente di profilo e non di contenuti.
Noi l’abbiamo usato un po’ e abbiamo notato alcune cose che non ci hanno convinto. I contatti nella search box sono molto carini, ma noiosi. In alcuni casi bastano due lettere per veder comparire al posto del suggerimento per completare la ricerca la faccina di un contatto. In altri casi ce ne vogliono quattro, mentre Google parlava di tre. Questo migliora le nostre ricerche? No: se cerchiamo qualcuno di solito non lo conosciamo o non siamo ancora suoi amici.
Nei risultati delle ricerche l’integrazione c’è e non è così invadente. Almeno per ora: a usare Google+ sono 60 milioni di persone in tutto il mondo, ma soprattutto in America.
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