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giovedì 5 gennaio 2012

I vulcani che non si fermano mai [foto] - Wired.it

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Quest’anno la natura ha ricordato all’essere umano il suo enorme potere in maniera terribile e violenta con il terremoto e il conseguente tsunami che hanno sconvolto il Giappone lo scorso marzo. Per fortuna c’è chi si ricorda costantemente di questa potenze e tiene d’occhio alcune delle potenziali minacce. Il report settimanale, Lo stato dei vulcani, per esempio viene regolarmente reso noto dallo Smithsonian/USGS Global Volcanism Program Weekly Volcanic Activity Report.

Ecco alcuni dei vulcani che si sono mostrati particolarmente attivi negli ultimi tempi, secondo il rapporto e secondo Wired.com.

Kizimen e Karymsky, Russia
Più attività del solito è stata registrata nella penisola della Kamchatka in Russia. Il 14 dicembre scorso per esempio sia il vulcano Kizimen sia il Karymsky si sono prodotti in pennacchi di fumo che si sono diretti verso l’Oceano Pacifico. Il Kizimen, incessantemente attivo dal 2009, si è lanciato addirittura in qualche colata piroclastica (colata di magma lungo i fianchi)

Galeras, Colombia
Questo vulcano è incredibilmente vicino a una città che conta mezzo milione di abitanti: Pasto. Vicino significa meno di dieci chilometri in linea d’aria, distanza raggiungibile da una colata o da una lahar (colata di fango piroclastico). Fortunatamente la città è in qualche modo protetta dalla geometria stessa del vulcano. L’attuale bocca attiva è all’interno di una grande scarpata che si apre a ovest, esattamente nella direzione opposta rispetto a Pasto, quindi più o meno tutte le colate si allontanano dalla cittadina.

El Hierro, Canary Islands
Prende il nome dall’isola che lo ospita questo vulcano sottomarino. Una piccola isola delle Canarie chiamata anche l’Isola del meridiano. Dopo l’eruzione dello scorso ottobre e il terremoto di novembre, l’attività del El Hierro continua progressivamente a diminuire anche se gli scienziati si aspettano che si rifaccia vivo presto.

Ijen, Indonesia
Ijen è parte di un gruppo di vulcani omonimo ed è scavato come miniera di zolfo dai residenti. Inoltre nel suo cratere si è format un lago acidico, considerato da alcuni il più grande bacino di acqua acidica formatosi al mondo, che può raggiungere temperature maggiori di 40 gradi centigradi. Al momento le sue acque si attestano tra i 26 e i 34 gradi ma sbuffi di vapore e pennacchi mostrano una certa attività sismica che ha aumentato il livello di allerta.

Kilauea, Hawai'i
Sulla cima dell’area del Kilauea nella grande isola di Hawai non si trova solo il cratere attivo Halema ‘uma’u ma anche un complesso di piccoli crateri attivi dentro la caldera del Kilauea. L’area poi è caratterizzata da scarpate e crepe attraverso cui le colate di lava raggiungono le pendici del vulcano e talvolta direttamente l’oceano.

Puyehue-Cordón Caulle, Chile
È uno dei candidate più popolari al 2011 Pliny for Volcanic Event of the Year e appena il 23 dicembre si è esibito in un’eruzione con pennacchi in grado di superare i 2000 metri di altezza e la cui cenere è stata trasportata dal vento sopra tutta l’area circostante.
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