Le nicchie sono una delle risorse del Web. Per questo Interactive Project punta a conquistare quella dei giochi motoristici manageriali. Formula Uno, Moto GP, Nascar, Rally, potenzialmente qualunque competizione sportiva alla cui base ci siano i motori. Inizialmente Matteo Palumbo e soci si sono dedicati a giochi che girano sui browser, ma ora stanno lavorando anche su app (Facebook, iOS e Android) in grado di tenere gli account sincronizzati. Il primo titolo prodotto è Mygpteam, manageriale ambientato nel mondo della Formula Uno con oltre 40mila utenti registrati e 5mila attivi. L'utente si iscrive e gestisce una scuderia, dall'ingaggio dei piloti alla costruzione dei pezzi, organizzando magazzino e ingegneri, decidendo i pit stop e impartendo ordini ai piloti. Il gran premio può essere seguito in modalità testuale, 2D e 3D. Ed è con quest’ultima opzione che la startup intende sbaragliare la concorrenza, mentre prepara per la seconda metà del 2012 un gioco per il mondo della MotoGP. Interactive Project è attualmente incubata da Enlabs, da cui ha ricevuto un primo investimento da 25 mila euro.
Come mai avete scelto i giochi motoristici manageriali?
“Perché se i motori sono un tipo di sport meno popolare di altri come il calcio, i manageriali del settore hanno un ampio pubblico e il web permette un’esperienza di gioco multiplayer. Il mercato di riferimento però non offre prodotti all’altezza per chi, come noi, è appassionato del settore. Inoltre c’è una carenza di giochi anche per desktop”.
Qual è il vostro business model?
“Puntiamo su un servizio freemium. L’iscrizione è gratuita e offre delle funzionalità base. Per avere esperienze di gioco più coinvolgenti l’utente può acquistare ulteriori componenti. Non facciamo advertising tramite banner, ma abbiamo sviluppato e stiamo ulteriormente implementando un motore 3D per vedere la gara: vogliamo inserire la pubblicità nel gioco tramite accordi b2b, lasciando agli utenti la possibilità di trattare le sponsorizzazioni con i brand reali”.
In pratica una Second Life del modo dei motori?
“In un certo senso sì. Per gestire la propria scuderia l’utente ha bisogno di soldi virtuali e noi lo vogliamo mettere in grado di trattare offerte di sponsorizzazione da parte di marchi reali. In pratica il brand acquista da noi la possibilità di introdurre nel gioco sponsorizzazioni. Stiamo inoltre trattando con una concessionaria di pubblicità che ci ha proposto di creare campionati monomarca. E stiamo lavorando per introdurre l’uso dei Facebook credit”.
Quando avete cominciato e come pensate di continuare?
“Abbiamo iniziato a lavorare al primo progetto durante lo scorso maggio e a fine anno siamo intorno ai diecimila euro di fatturato.
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