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martedì 3 gennaio 2012

Governo Italiano - Rassegna stampa

LEGGE ELETTORALE Un proporzionale che salvi il bipolarismo di STEFANO PASSIGLI aro direttore, Giovanni Sartori, cui la Scienza politica deve una insuperata analisi dei rapporti tra leggi elettorali e sistemi di partito, tato uno dei primi sostenitori del referendum da me promosso un anno fa per abolire premio di maggioranza e liste bloccate. Non desta dunque sorpresa che nel suo recente editoriale (Corriere della Sera-del 27 dicembre) affermi che

Mosca guardava per un sistema politico a suffragio ristretto, fondato su piccoli collegi uninominali dominati da notabili locali, e caratterizzato dalla man- canza di infouliazione, condizioni ideali per una manipolazione del processo elettorale da parte dell`te dominante. Oggi, ben diverse sono le condizioni della competizione politica: tanto he la classe politica per conservare il proprio potere ha dovuto varare, o subire senza troppo opporsi, l`obbrobrio delle liste bloccate.

Per cancellare tale obbrobrio, del tutto incompatibile con un corretto sistema di democrazia rappresentativa, abbiamo assistito ad una grande mobilitazione referendaria.

Ma quale che sia la decisione della Corte Costituzionale circa la sua ammissibilitil referendum che propone il ritorno alla legge Mattarella non risolverebbe il problema: nfatti indubbio che il ritorno a collegi uninominali a turno unico lascerebbe nelle mani dei partiti e non dei cittadini la selezione della classe politica. Non cose - come propone Sartori - al collegio uninominale si accompagnasse l`adozione del doppio turno, che consente al cittadino un ben maggiore potere di decisione.

Il problema he nell`attuale Parlamento non vi na maggioranza favorevole al doppio turno. Se vogliamo superare il Porcellum, e favorire quel ricambio della classe politica trasparente e aperto che oggi tutti auspicano, occorre insomma tornare ad una proporzionale con voto di preferenza, correggendola con una adeguata soglia di sbarramento e abolendo il premio di maggioranza. L`alternativa - specie se il giudizio della Corte imponesse di muoversi nella direzione dei quesiti referendari - l ricorso ad un sistema misto di collegi uninominali e di voto di lista con preferenza, sempre abolendo il premio di maggioranza.

Al di li una teorica preferenza per il maggioritario a doppio turno, che non troverebbe approvazione nell`attuale Parlamento, occorre oggi ricercare una soluzione politica che eviti un referendum non risolutivo e pericoloso per la sopravvivenza del governo. Occorre insomma correggere i due maggiori difetti del Porcellum - premio di maggioranza e liste bloccate -, e avvicinarsi al cancellierato e al sistema elettorale tedesco, proporzionale ma garante di un sostanziale bipolarismo e dell`alternanza di governo.

Professore ordinario di Scienza politica all`Universiti Firenze RIPRODUZIONE. R4SERVA,A [.]

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