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Una rete di satelliti hacker contro la censura
Il progetto lanciato dal gruppo Chaos Computer Club ha un obiettivo ambizioso: liberare la Rete dal controllo dei governi grazie a un network satellitare fai da te
02 gennaio 2012 di Lorenzo Mannella
Alla 28sima edizione del Chaos Communication Congress di Berlino la domanda da un milione di dollari era: come fare a liberare Internet dalla censura governativa? La risposta, quasi scontata – almeno per chi mastica qualcosa di tecnologia delle comunicazioni – ha convinto quasi tutti i partecipanti all’evento: basta costruire un network satellitare libero e indipendente. Si chiama Hackerspace Global Grid (Hgg), ed è una sorta di rete ribelle al di fuori delle leggi terrestri.
L’idea è davvero grandiosa. Pensateci solo per un attimo e immaginate quanti sarebbero i vantaggi di avere un’Internet spaziale immune a qualsiasi tentativo di censura. Basterebbe mettere in orbita qualche satellite hacker per garantire a tutto il mondo un canale di comunicazione inattaccabile dalle pressioni governative. Ok, ora aprite gli occhi e ditemi come fareste a realizzare un progetto del genere. Di rivolgersi alla Nasa non se ne parla, quindi tanto vale rimboccarsi le maniche e rivolgersi al crowdsourcing. Mettere insieme le competenze di migliaia di geek, hacker e scienziati sembra essere la soluzione migliore per pianificare la realizzazione del network spaziale proposto dal Chaos Communication Congress. Ecco perché vale la pena dare un’occhiata a shackspace, il portale che raccoglie tutte le informazioni necessarie a mettere in orbita i satelliti ribelli.
I progetti vengono sviluppati grazie alla piattaforma di programmazione Constellation, che mira a fornire la potenza di calcolo necessaria a elaborare le strategie di messa in orbita di Hgg. Come racconta la Bbc, le tecnologie di comunicazione degli hacker hanno fatto un vero salto quantico: fino a oggi, i tentativi di costruire dei network rudimentali si erano limitati all’uso di palloni atmosferici spediti a alta quota.
Tuttavia, solo gli hacker più esperti sono in grado di localizzare un ripetitore alla deriva nella nostra atmosfera e installare un canale di comunicazione funzionante. Per tutti gli altri, resta un’impresa quasi impossibile. Ecco perché il primo punto dell’agenda del progetto Hgg prevede la realizzazione di stazioni ricetrasmittenti a basso costo (100 euro) capaci di ricevere e trasmettere dati satellitari da qualsiasi angolo del mondo.
Il passo successivo consiste nel mettere in orbita i primi satelliti sperimentali in grado di comunicare con le stazioni low cost situate sulla Terra. Ma – soprattutto in questo caso – la tabella di marcia di Hgg potrebbe subire dei forti rallentamenti. Costruire un network spaziale non è un semplice hobby della domenica, e spedire nello spazio i satelliti hacker potrebbe rivelarsi assai complicato per diversi motivi.
In primo luogo, c’è bisogno di materiali e componenti elettroniche in grado di resistere alle condizioni estreme dello spazio.
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