Titolo: Dal film 'Bugiardo bugiardo', 1997
Fonte: MyMoviesOcchio, Pinocchio! Le bugie hanno le gambe corte e, prima o poi, si fanno 'acciuffare' dalla verità. Ma se non si vuole attendere il corso naturale degli eventi e si desidera sapere subito se chi ci sta davanti è sincero o buguardo...basta un software. Proprio così, nell'era di Internet persino la famigerata 'macchina della verità' è divenuta obsoleta, molto meglio un democratico programmino per pc da scaricare e utilizzare a piacere, lo sa bene un gruppo di scienziati della Columbia University, capitanati dalla dottoressa Julia Hirschberg, che da tempo sta mettendo a punto un 'rivelatore di bugie' a prova di bomba. Anzi, a prova di bugiardo.
"L'obiettivo scientifico è quello di capire come le nostre emozioni si riflettono nel nostro discorso - ha spiegato Dan Jurafsky, professore all'università di Stanford in California -. L'obiettivo concreto, invece, è quello di costruire sistemi per meglio comprendere queste emozioni". Per far questo la dottoressa Hirschberg, professoressa di computer science alla Columbia University, sta lavorando a un pc capace di analizzare il discorso di una persona attraverso le sonorità, le variazioni di tono, le pause tra le parole, gli intercalari e innumerevoli altri piccoli segnali allo scopo di scoprire se quello che dice è vero falso. Precisione raggiunta durante i test: il 70% dei bugiardi sono stati scoperti.
"Il 70 per cento dei bugiardi sono stati smascherati", ha riferito soddisfatta la Hirschberg, che comunque non è l'unica studiosa impegnata in questo campo. Alcuni ingegneri, linguisti e informatici d'Oltreoceano stanno da tempo sviluppando programmi capaci di analizzare il cosiddetto 'discorso emotivo', indagando le emozioni che accompagnano un'affermazione. L'obiettivo della ricerca è il medesimo: svelare una volta per tutte la veridicità di una dichiarazione in base agli sbalzi emotivi dovuti alla sincerità o a eventuali secondi fini, compreso il corteggiamento o il semplice inganno.
Nello specifico, il professor David F. Larcker, docente presso la Stanford Graduate School of Business, ha applicato i metodi elaborati da Dan Jurafsky analizzando le dichiarazioni di un gruppo di dirigenti finanziari successivamente smentite. Si è così scoperto che i guru di Wall Street, parlando, facevano continuo ricorso a termini quali 'chiaramente' o 'molto chiaramente', che di fondo suggeriscono un inganno. "La linguistica applicata ai computer - ha detto in seguito Larcker al New York Times - potrebbe tornare utile anche per gli azionisti e gli analisti", perché li aiuterebbe a ridurre i rischi: "Dal punto di vista di un gestore di portafoglio che sta guardando a 60-80 titoli -ha spiegato -, forse un software del genere potrebbe portare a qualche potatura intelligente".
Per avere massima libertà di indagine, la professoressa Hirschberg e due suoi colleghi hanno ricevuto una sovvenzione di 1,5 milioni di dollari da parte dell'aeronautica militare, la Air Force, interessata allo sviluppo di algoritmi per analizzare i discorsi di chi parla in inglese, ma anche in arabo e in cinese. In effetti, se questi sistemi dovessero risultare davvero affidabili, potrebbero tornare utili e diffondersi velocemente in vari campi, "da quello della gestione aziendale a quello dell'analisi giornalistica - hanno reso noto i ricercatori della Columbia University - dalle cause giudiziarie alle dichiarazioni dei politici". Insomma, con questo programmino per pc, già ribattezzato 'lo Sherlock Holmes delle emozioni', le bugie sembrano proprio avere le ore contate.
giovedì 22 dicembre 2011
Attenti, bugiardi: un software svelerà le fandonie che raccontate... >> Scienze e Tecnologie - Tecnologie informatiche - Ict :: NanniMagazine
via nannimagazine.it
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