Diminuisce il numero dei neonati italiani. Il sociologo Magatti
«La causa? Stipendi bassi e poche speranze di un posto fisso»
(Fotogramma)
MILANO - Crollo delle nascite. Nel 2011, negli ospedali di Milano, sono nati quasi mille bimbi in meno di nazionalità italiana. Il motivo? Nessuna speranza nel futuro, timore di fare dei figli: «La generazione bloccata - quella per intendersi alle prese col precariato, gli stipendi bassi e le prospettive di un posto fisso ridotte al lumicino - tende a mettere al mondo meno bambini». Così Mauro Magatti, preside della facoltà di Sociologia dell'Università Cattolica. Il suo commento è a corredo dei dati resi noti martedì dall'assessorato alla Sanità: al 1° ottobre 2011 le nascite in città con riferimento a genitori di cittadinanza italiana sono state 14.796 contro le 15.774 dello stesso periodo dell'anno precedente.
NEONATI STRANIERI - Il tasso di natalità è tenuto alto dagli stranieri: sono nati 3.213 bimbi con cittadinanza straniera contro i 2.373 (840 in più) del 2010. Il saldo, comunque, è negativo: 18.009 neonati in tutto contro i 18.147 dei 10 primi mesi del 2010. Sono numeri che si incrociano con quelli del mercato del lavoro: le assunzioni a tempo indeterminato in Lombardia negli ultimi due anni hanno subito una riduzione del 40 per cento, mentre sono cresciuti i contratti a tempo determinato e di lavoro parasubordinato (avviamenti passati dall'1,9% del 2008 al 7,6% del 2010).
BENE RIFUGIO - Altri tempi quelli in cui Milano si candidava a guidare la riscossa della maternità. Era il settembre 2007 e veniva registrato il tutto esaurito nelle sale parto. La crisi economica c'era già, ma il sociologo Mauro Magatti commentava: «Un figlio può essere una ulteriore preoccupazione economica, ma da un punto di vista affettivo è un riferimento sicuro. È come quando si investe in oro di fronte alla Borsa impazzita: un figlio, affettivamente, dopo tanti investimenti deludenti è una specie di bene-rifugio». Da allora, però, il quadro è nettamente peggiorato, con i 30-40enni che ormai vengono definiti la generazione senza futuro. Lo dimostrano i dati delle nascite negli ospedali di Milano, una cartina di tornasole importante sull'andamento della natalità perché qui vengono a partorire anche donne che abitano nell'hinterland.
INVECCHIAMENTO - Il calo delle nascite sotto la Madonnina, infatti, è un fenomeno che si trascina da tempo, perché in città la popolazione è sempre più in là con l'età. Ma il crollo delle nascite registrato a livello di ospedali mostra, invece, che anche le giovani coppie fuggite da smog e carovita fuori da Milano mettono al mondo meno figli. Il miglior contraccettivo, vien da dire, non è più il benessere, ma l'instabilità lavorativa. Dice Anna Soru, presidente di Acta, l'associazione del terziario avanzato: «Senza posto fisso e con buste paga di mese in mese più basse è difficile pensare di mettere al mondo un figlio».
Simona Ravizza
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