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mercoledì 28 dicembre 2011

Watec: l'innovazione israeliana sull'acqua - Wired.it

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Watec: l'innovazione israeliana sull'acqua
Siamo stati a Tel Aviv alla fiera dedicata alle soluzioni per gli impianti idrici. Ecco come le nuove tecnologie sfruttano al massimo l'acqua in un territorio che ne è povero
27 dicembre 2011 di Martina Pennisi
Tel Aviv - Di necessità virtù, lo sviluppo dello Stato di Israele passa (anche) per uno dei suoi macroscopici talloni d'Achille: la mancanza d'acqua in un territorio prevalentemente arido e desertico. La risposta alle vulnerabilità geografiche, alle quali si aggiungono quelle politiche, risiede nel ritmo serrato con cui procede l' innovazione tecnologica, la progressione annua è del 15% e il paese è il quarto al mondo per brevetti. L'agilità e la prontezza in uno dei pochi settori che si difendono bene dagli stenti dell'economia globale, quello della tecnologia appunto, sostengono il Prodotto interno lordo, fatta eccezione per una piccola battuta d'arresto nel 2009 (2010 in crescita del 3,4%), e il 4,5% dello stesso finisce in ricerca e sviluppo ( noi stiamo ancora tentando di arrampicarci all'1,5%), così da alimentare ulteriormente il circolo virtuoso. Un altro dato che vale la pena citare è quello relativo ai fondi ottenuti dai venture-capitalist, in crescita del 53% nell'ultimo trimestre del 2011 rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente (fonte: Israel Venture Capital Research Center).

Tornando alla morfologia poco generosa, la necessità di farsi bastare la poca acqua disponibile ha reso il paese fra i più competitivi al mondo per lo studio e la realizzazione di soluzioni a questo problema associate. La Watec è la fiera biennale dedicata alla presentazione di tecnologie di successo e start-up attive in campo idrico, Wired.it ha seguito a Tel Aviv l' edizione 2011. Uno dei primi aspetti da sottolineare è la collaborazione fra Italia e Israele: è stato siglato un accordo fra le città di Pavia e Haifa per lo sviluppo di tecnologie utili all' Expo 2015 di Milano. Parte della delegazione italiana anche l'assessore della Regione Lombardia ad Ambiente ed Energia Marcello Raimondi, che ha sottolineato come la capacità degli israeliani di "utilizzare il 90% delle acque trattate" sia particolarmente interessante per la Pensiola, che al contrario le rimette a fiume. Farebbero comodo inoltre le soluzioni legate al controllo delle perdite, ci sono impianti al sud dello Stivale in cui raggiungono anche il 70%, e alla possibilità di ricavare energia elettrica durante il processo di depurazione. Su questi aspetti ci siamo concentrati durante la nostra visita a Tel Aviv.

MAPAL
Questa azienda è situata a Nesher, a un centinaio di km da Tel Aviv, e abbiamo avuto modo di vedere all'opera la tecnologia da loro sviluppata e brevettata. Il problema che si vuole risolvere è quello delle acque reflue, sporche dopo l'utilizzo domestico, agricolo o industriale. La soluzione consiste in un sistema di areazione mediante bolle d'ossigeno e così strutturata non è assolutamente una novità.
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