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lunedì 19 dicembre 2011

Tumori: un punto sulla ricerca - Wired.it

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Tumori: un punto sulla ricerca
Sono cinque le linee guida su cui si è indirizzata la ricerca. Moltissimi i passi avanti, ma la strada è ancora lunga
16 dicembre 2011 di Valentina Arcovio
Per sconfiggere definitavamente il cancro la strada è ancora molto lunga. Negli ultimi anni i progressi sono stati certamente straordinari: alcune terapie sono già operative, altre hanno bisogno ancora di tempo per passare dal laboratorio agli ospedali. Fondamentalmente sono cinque le linee di ricerca più promettenti e ognuna di esse potrebbe essere destinata ad avere un ruolo importante nella lotta ai tumori.

Vaccino
Sono molti i laboratori di ricerca che stanno lavorando in questa direzione. Nonostante diversi fallimenti, qualche trattamento sembra avere buone chance di successo. La logica alla base della creazione di un vaccino anticancro è quella di insegnare al nostro organismo cosa fare quando viene attaccato da un tumore. Il TeloVac, vaccino che Wired.it ha già descritto in un precedente articolo, sembra avere tutte le carte in regola per rivelarsi un’ottima arma contro il cancro. Attualmente, in 53 ospedali del Regno Unito, è in corso il primo trial clinico su oltre mille pazienti affetti da carcinoma pancreatico avanzato. I primi risultati fanno ben sperare: il vaccino sembra in grado di potenziare le difese immunitarie dell’organismo. Ancora più sorprendenti sono i risultati dei test condotti su un nuovo supervaccino che si è dimostrato in grado di ridurre del 70 per cento i tumori letali. Gli scienziati della University of Georgia e della Mayo Clinic (Usa) hanno annunciato che il nuovo vaccino potrebbe ridurre dell’80 per cento i casi di tumori al seno e potrebbe inoltre essere efficace contro i tumori al pancreas, alla prostata, all’intestino e alle ovaie. I risultati dei primi test condotti sui topi, pubblicati sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, sono stati incoraggianti e fra due anni potrebbe già cominciare la sperimentazione sugli esseri umani.

Terapie anti-metastasi
Spesso non è il tumore principale a provocare complicazioni o addirittura la morte dei pazienti. Sono piuttosto i tumori secondari, le metastasi, che compromettono il decorso della malattia. Ecco perché ci sono moltissimi studi che hanno proprio l’obiettivo di capire come bloccare l’invasione delle cellule del tumore primario e dare quindi più chance di sopravvivenza ai pazienti. Una ricerca internazionale, pubblicata qualche mese fa sulla rivista Journal of Clinical Investigation, ha scoperto una proteina spia che è in grado di predire quando un tumore darà origine a metastasi entro i successivi due anni. La proteina in questione è CPE-deltaN e, quando presente in alte concentrazioni, indica la comparsa di metastasi o il ritorno della malattia nel 90 per cento dei casi. Un’altra proteina chiave che gli scienziati sperano di poter sfruttare per prevenire le metastasi è la periostina. Uno studio, pubblicato su Nature, è riuscito a scoprire che questa proteina è indispensabile affinchè i tumori riescano a invadere altri organi.
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