Terzo componente della famiglia di vettori a disposizione dell’Esa, l'ente spaziale europeo, Vega rappresenta un traguardo italiano la cui storia è iniziata oltre 40 anni fa, con i satelliti atmosferici San Marco. Se qualche decennio fa l'accesso allo spazio aveva un significato strategico e di prestigio, oggi accedere allo spazio significa avere una vantaggio competitivo di mercato. Efficacia ed efficienza si sommano in Vega, erede per diversi motivi del vettore francese Ariane, ma anche foriero di novità tecnologiche, non ultima la maggior quantità di carburante solido al mondo per il terzo stadio del razzo.
Al fianco dei più capaci vettori Ariane e Soyuz, Vega offre una possibilità in più di accedere allo spazio, studiata più che altro per satelliti con scopi scientifici e di conservazione del territorio mondiale.
La realizzazione di Vega ha richiesto un impegno economico totale di 760 milioni di euro, per il 65% investiti dall’Italia, leader del progetto, e la cooperazione di oltre 40 società europee, molte già forti di esperienze con Ariane, ciascuna specializzata in una o più fasi del progetto.
Vega è anche erede dell’impegno di numerosi illuminati sostenitori dei progetti spaziali italiani, come Luigi Broglio e Carlo Buongiorno, primo direttore di Asi, recentemente scomparso, e l'ex presidente di Asi, Stefano Rodotà.
A loro il presidente di Asi, Enrico Saggese, ha rivolto il tributo di ringraziamento di una storia iniziata negli anni '60, con il progetto San Marco, e proseguita fino e oltre 1988, anno in cui nasce l'agenzia Asi, con decine di lanci di sonde e satelliti, italiani e non.
Al momento Vega, razzo di 30 metri che pesa 137 tonnellate, sta attraversando una fase di controllo a terra, nella base Esa di Kourou, nella Guyana Francese. Il primo lancio di Vega avverrà dalla medesima base la prima settimana di febbraio. Il suo primo carico sarà costituito dal satellite Lares, una unità di misurazione in grado di riflettere laser di posizionamento con una precisione dell'1%, il cui scopo è dimostrare alcuni punti della teoria della relatività. Altri strumenti a bordo registreranno tutto ció che succede durante e dopo il lancio, così da verificare e dimostrare la sicurezza del vettore per i carichi futuri.
L’impegno di Asi e del governo italiano hanno già trovato soddisfazione commerciale, con Esa come cliente principale per i prossimi lanci dei satelliti Sentinel, componenti fondamentali del progetto Gmes, per il monitoraggio ambientale.
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