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Soffriamo di stress da gadget
Secondo una ricerca, i consumatori faticano a tenere il passo dei nuovi prodotti: l'innovazione va troppo veloce (o troppo lenta?)
19 dicembre 2011 di Davide Decaroli
Stanchi dell’ennesimo rivoluzionario tablet? L’ultimo imperdibile smartphone vi lascia indifferenti? Forse soffrite di un sovraccarico da gadget tecnologico. Tradotto: il vostro cervello è stufo di immagazzinare informazioni su nuovi device e media online.
Underwriters Laboratories, organizzazione indipendente specializzata in certificazioni di sicurezza, ha recentemente pubblicato uno studio che analizza “il ruolo della percezione su come e dove i prodotti vengono realizzati, venduti, comprati e consumati”. Nelle 42 pagine della ricerca, che si avvale di un campione di 1235 consumatori e 1195 produttori di diversi paesi (Usa, Cina, India, Germania), vengono presi in esame quattro diversi settori industriali: tecnologico, alimentare, prodotti per la casa, materiale da costruzione.
Tra i numerosi spunti che emergono dal report, il The New York Times mette l’accento su un aspetto alquanto interessante: il 48% degl intervistati ritiene infatti che le compagnie hi-tech producano dispositivi “più velocemente di quanto la gente necessiti”.
Cosa significa questo dato? La prima interpretazione è quasi scontata: l’innovazione corre troppo spedita e rimanere al passo risulta pressoché impossibile. Ma forse la spiegazione potrebbe essere anche un'altra: ribaltando il concetto, l’evoluzione tecnologica viaggia in realtà lentamente, e ciò che viene presentato come nuovo è spesso un clone (a volte migliore, altre no) di un gadget già esistente.
Ciclicamente le aziende inondano il mercato con prodotti fotocopia o con aggiornamenti che si differenziano dal modello precedente giusto per qualche piccola modifica. Abbiamo visto per esempio la corsa ai tablet: esce l'iPad e tutti i concorrenti si affannano a sfornare un dispositivo simile nel giro di pochi mesi. La spinta, quindi, non è tanto la volontà di innovazione, quanto piuttosto la necessità di seguire le ferree logiche imposte dal marketing.
Morale: il troppo a volte può stancare i consumatori. Anche se poi si formano code chilometriche per l'iPhone 4S: chiedete a Steve Wozniak...
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