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Rifiuti sparati sotto terra direttamente ai punti di raccolta [video]
Il nuovo sistema di Envac, che debutterà a Milano, si basa sull'aspirazione sotterranea della spazzatura e porta a un risparmio economico del 30-40%
20 dicembre 2011 di Martina Pennisi
Dopo esserci occupati dei pro e dei contro dei dissipatori domestici, ci soffermiamo su un altro sistema di raccolta - differenziata questa volta - dei rifiuti. In procinto di debuttare nel quartiere meneghino Varesine-Porta Nuova, la soluzione è sviluppata da Envac Italia, filiale nostrana di un'omonima società svedese, e avrebbe dovuto esordire nel 2009 nella zona CityLife - sempre Milano - e successivamente sui Navigli. Il progetto, ha spiegato a Wired.it il responsabile progettazione Envac Massimo Salerno, si è bloccato sul nascere per l'impossibilità economica del Comune di Milano (giunta Moratti all'epoca) di tener fede all'impegno preso. Questa volta la spesa grava esclusivamente sui privati e non è in dubbio l'esordio, tempi di costruzione dell'area permettendo, del sistema a fine 2012.
Come funziona? L'utente divide i rifiuti secondo i criteri previsti e li getta all'interno di punti di raccolta che possono trovarsi sia in strada, sia su pianerottoli dei palazzi. Nel caso del progetto in costruzione, equipaggeranno tre torri residenziali e serviranno 400 famiglie. Una volta buttata, la spazzatura viene stoccata in un tubo verticale, alla base del quale c'è una valvola collegata a una rete di trasporto sotterranea. Quando la valvola recepisce il comando dal software, la categoria di rifiuti presente nel relativo tubo cade nella rete di trasporto orizzontale e viene aspirata da un flusso d'aria che viaggia a 80 Km/h. Giunge così nella centrale di raccolta, alla quale l'Amsa può fare riferimento senza le tradizionali problematiche di raccolta porta a porta o in strada, e viene compattata e immagazzinata nelle relative frazioni (plastica, carta, metallo e umido nel caso di Milano). L'aria utilizzata viene depurata e immessa nuovamente nell'atmosfera.
Salerno parla di un risparmio economico compreso fra il 30% e il 40%, a fronte di un investimento necessario a famiglia che varia dai 1.500 ai 3.500 euro. Il tutto si ammortizza, spiega, in "una decina d'anni, dipende dalle dimensioni del sistema". L'unico dispendio di energia, elettrica, risiede nella centrale, dalla quale partono i segnali. Il sistema è intelligente perché risulta disponibile 24 ore su 24, ma è attivo solo in determinate fasce orarie e in caso di necessità (se un tubo è sovraccarico).
Envac ha già piazzato in giro per il mondo 600 impianti di questo genere, 90 dei quali in Svezia. In Spagna, dove il progetto del villaggio olimpico di Barcellona ha avuto grande visibilità, ce ne sono più di 60. Il caso di un nuovo quartiere è auspicabile, avendo la società la possibilità di lavorare sulle infrastrutture in costruzione. Interesse, anticipa Salerno, è stato manifestato da Roma per EUR, Tridente e un'eventuale area dedicata alle Olimpiadi del 2020.
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