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mercoledì 28 dicembre 2011

E' già arrivata - Wired.it

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"Se le api dovessero scomparire, all'uomo resterebbero soltanto quattro anni di vita" dice una frase atribuita erroneamente ad Einstein, senza che ve ne sia traccia nei suoi scritti. Nel 1994 la scrissero degli apicultori su un volantino. Sta di fatto che le api non stanno troppo bene, e nemmeno il nostro pianeta. La profezia Maya pende su di noi, e scade nel 2012. Quello che sta per iniziare potrebbe essere l'ultimo anno di esistenza del nostro pianeta. Su Wired.it pubblichiamo alcuni scritti usciti nel numero di dicembre del magazine. Il primo è di Niccolò Ammaniti. Buona Apocalisse a tutti.

Cara Franci,
Ti scrivo innanzitutto per sapere come stai tu e come sta Eric e i vostri figli meravigliosi. E poi volevo sapere se pure in Australia è arrivata l’ apocalisse. Manu dice che non è detto che sia arrivata pure laggiù, voi siete in un altro emisfero e che l’Australia è un paese abbastanza vergine e che la gente lì non può aver commesso lo stesso numero di peccati che qui.

Secondo me è una stronzata. Non ci può essere una apocalisse a metà, solo mezzo mondo. E poi alla televisione dicevano che era un problema globale. Ma vatti a fidare. Comunque spero tanto che a voi non sia arrivata e abbia ragione Manu. Comunque io e Manu continuiamo a litigare nonostante l’apocalisse. Da un paio di anni non si parlava altro che di questa benedetta apocalisse che sarebbe arrivata e saremmo morti tutti. Soprattutto gli esperti, in televisione, avevano ognuno una ricetta su come sarebbe avvenuto. In tanti concordavano su sta storia della Bibbia dei cavalli colorati. La conosci? L’ Anticristo arriva sopra un cavallo bianco ad annunciare la fine della terra. Poi arriva un cavallo rosso che fa scoppiare una guerra totale su tutta la terra tra tutti i paesi. Poi un cavallo nero che porta fame e carestia e anche in conseguenza della guerra. E per finire un cavallo giallo, dopo 21 mesi, quando un quarto della popolazione è morta.

Di questi cavalli non c’è stata traccia, o almeno, qua da noi, a Pistoia, non si sono visti. E non ci sono stati nemmeno terremoti e piogge di meteoriti e rane. Però l’apocalisse c’è stata. È arrivata così, il tre di marzo, in una giornata nuvolosa, senza trombe del giudizio ad annunciarla. Mi sono svegliato la mattina e ho scoperto che mi faceva male tutto. Qualsiasi parte del corpo. Ogni movimento, anche solo piegare un dito mi faceva male. Persino sbattere le palpebre fa male. Un dolore costante che non mi ha abbandonato più. Tutti, dai vecchi ai bambini, uomini e donne, nessuno risparmiato. Camminare è quasi impossibile senza urlare. È difficile da spiegare. Ma qualsiasi processo biologico produce dolore. Pure la crescita della barba, dei capelli e delle unghie. I denti sono tutti irritati. Digerire poi ti lascia praticamente senza fiato, cominci a piangere. E a livello microscopico, anche la divisione cellulare fa male.
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