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venerdì 23 dicembre 2011

Gli scienziati dell'anno - Wired.it

Condé Nast

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SOCIETÀ CON SOCIO UNICO

È arrivata la fine dell’anno ed è tempo di fare bilanci. Nature ha deciso di stilare la sua personale classifica del 2011, compilando la top ten dei personaggi che hanno fatto la storia della scienza (e non solo). Saremo lieti nello scoprire che al primo posto c’è un italiano, quel Dario Autiero che assieme ai colleghi del progetto Opera sta dando del filo da torcere alla fisica moderna avendo dimostrato che i neutrini corrono più veloci della luce. Ma oltre a personaggi del mondo della scienza, compaiono nella classifica di Nature anche personalità della società civile. Per esempio Lisa Jackson, la donna che guida l’Environmental Protection Agency statunitense battendosi per un mondo più pulito; o Essam Sharaf, ex presidente del governo di transizione egiziano che credeva nella scienza come strumento di democrazia. E come dimenticare il settemiliardesimo abitante della Terra? Ecco un breve profilo di ognuno, in attesa dei nuovi eroi dell’anno che verrà.

Dario Autiero, l’uomo che ha sfidato la relatività
Lo descrivono come un uomo schivo, disabituato alla luce dei riflettori. Quale peggior condanna per uno come lui balzare agli onori della cronaca per aver, niente meno, sfidato Einstein e la sua legge sulla relatività speciale. Stiamo parlando di Dario Autiero, uno dei ricercatori coinvolti nell’ Oscillation Project with Emulsion-Tracking Appa­ratus (Opera), l’esperimento che sembra mettere in crisi i fondamenti della fisica moderna. Secondo i risultati di Opera, infatti, i neutrini avrebbero coperto i 730 chilometri tra il laboratorio del Cern di Ginevra e quelli del Gran Sasso con 60 nanosecondi in meno rispetto a quanto avrebbe fatto la luce. “ Quando ho visto i dati ero sicuro ci fosse un errore”, ha confessato Autiero. Salvo poi, dopo accurate analisi statistiche e il check della strumentazione anche presso altri laboratori, affermare che: “ Abbiamo fatto tutto ciò che potevamo fare. Se pensi di aver fatto le cose per bene, bisogna trattare i risultati inattesi allo stesso modo di quelli attesi”. Per vedere come andrà a finire bisognerà aspettare la fine del 2012, quando altri esperimenti confermeranno o meno i risultati del 23 settembre. Ma il vero test, confessa Autiero, arriverà dagli esperimenti del Main Injec­tor Neutrino Oscillation Search, in cui i neutrini viaggeranno per 720 km dal Fermilab vicino a Chigago sino al Minnesota, e del T2K, dove un fascio di neutrini coprirà i 300 km di distanza che separano Tokai e Kamioka, due regioni del Giappone. E comunque vada sarà un successo. “ Qualunque cosa accada, il nostro più importante contributo non sono i risultati ma come li abbiamo ottenuti – ha detto Autiero – abbiamo sviluppato un metodo che altri potranno utilizzare, e a questo serve la scienza”.

Sara Seager, la donna a caccia di esopianeti
Solo quest’anno il telescopio della Nasa Keplero ne ha trovati ben 28.
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