La filosofia a portata di bambino
Ovviamente il tutto è reso a loro portata e riflessioni e ragionamenti vengono fatti fare su situazioni e circostanze tratte dalle vita quotidiana
di Teresa Bettarello
Milano, 2 dicembre 2011 - Se c'è una cosa che invidio molto all'impostazione educativa di Reggio Children (realtà scolastica pubblica di Reggio Emilia con al centro diritti e potenzialità di bambini e ragazzi) o di altre scuole illuminate, sono i percorsi filosofici fatti fare agli studenti, fin da piccoli: momenti in cui i bambini sono educati, non indottrinati, ad affrontare i grandi dilemmi esistenziali, come Giustizia, Responsabilità personale, il Bene, l'Errore, l'Ingiustizia, la Verità, l'Onestà.
Ovviamente il tutto è reso a loro portata e riflessioni e ragionamenti vengono fatti fare su situazioni e circostanze tratte dalle vita quotidiana. Evidentemente, in diversi la pensano come me, vero è che sempre più di frequente sono offerti "corsi di filosofia" per bambini e ragazzi, chiamiamoli così, come attività pomeridiane. E anche sugli scaffali i titoli si stanno incrementando (consiglio vivamente la serie firmata dal francese Oscar Brenifier, Isbn Editore).
Per questo trovo geniale la decisione di Gianni Rivera. Mi spiego. Come presidente del settore giovanile scolastico della Federazione Italiana Gioco Calcio, ha deciso che da quest'anno la categoria dei Pulcini (8-10 anni) deve scendere in campo senz'arbitro. Ovvero: i bambini sono chiamati ad auto-dirigersi, imparando sul campo le regole della lealtà, correttezza e rispetto dell’avversario. Insomma, un bel corso intensivo di filosofia, e non solo sportiva! Il campionato è iniziato da qualche settimana e i baby calciatori sono tranquilli, sereni e divertiti. Forse più di prima. Un po' meno i genitori, molto dubbiosi. Sarà che adesso non sanno più con chi prendersela in campo?
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