Tra i giovani prevale la ricerca di informazioni mediche o cure su internet in Italia. Circa l’84% dei ragazzi soto i 35 anni cerca infatti cerca informazioni mediche e scientifiche su internet, senza passare dagli strumenti classici, come le riviste specializzate cartacee.
LA tendenza è emersa nell’indagine “L’informazione medico-scientifica nell’era digitale” realizzata da Eikon Strategic Consulting su una community online.
La stragrande maggioranza dei giovani preferisce informarsi sul web piuttosto che attraverso i media ‘tradizionali’ come stampa, radio e tv.
La divulgazione della cultura scientifica deve quindi fare i conti con la trasformazione del modo di cercare e condividere le informazioni del mondo di internet, come i social media, google e simili. Le fonti che offrono informazioni scientifiche si sono moltiplicate, rendendo difficile per gli utenti orientarsi e misurarne l’attendibilità e la credibilità.
Secondo la ricerca, i canali considerati più attendibili dagli intervistati per acquisire informazioni medico-scientifiche sono i siti web di informazione scientifica (80%), i siti web delle associazioni mediche (80%) ed i siti web delle associazioni di pazienti (65%); le informazioni divulgate da stampa e radiotelevisione vengono considerate affidabili solo dal 48% degli intervistati, ma sono comunque considerate più attendibili di quello che si trova in forum, social network e blog.
In questo scenario dominato dalla centralità del web, nuova importanza assumono il ruolo e la formazione del divulgatore scientifico, che deve selezionare le fonti attendibili e accreditarsi a sua volta per la qualità delle notizie che divulga.
“All’inizio del terzo millennio l’informazione scientifica in Italia sembra sospesa fra catastrofismi e superficialità” – dichiara Mario Tozzi – “sono ancora pochi i tentativi di tracciare una terza via che permetta alle discipline scientifiche di recuperare il loro aspetto culturale e sociale al di là delle emergenze ed oltre i facili effetti abbaglianti di notizie eclatanti (come la competizione fra neutrini e fotoni nei laboratori del CERN). Ma è l’unica via che permetterà agli italiani di crescere in un campo in cui siamo ancora molto lontani dagli altri popoli moderni”.
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