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sabato 3 dicembre 2011

WikiLeaks: ecco gli spioni italiani - Wired.it

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WikiLeaks: ecco gli spioni italiani
Sette imprese che si occupano di ricerca e sviluppo nel campo delle intercettazioni sono finite nell’occhio del ciclone negli Spy Files di Julian Assange. Ecco perché
02 dicembre 2011 di Silvio Gulizia
Ieri WikiLeaks ha denunciato un Grande Fratello mondiale cui partecipano 160 aziende di 25 paesi. Gli Spy Files di WikiLeaks contengono i dettagli dei prodotti con cui queste aziende stanno facendo “ miliardi di euro vendendo sofisticati strumenti di monitoraggio ai governi, violando le regole dell’esportazione e chiudendo un occhio sui regimi dittatoriali che violano i diritti umani”. “ Era proprio quello che ci voleva. Spero proprio che ora i media aprano gli occhi”, ha commentato Barrett Brown ex portavoce di Anonymous che ha fondato Project PM un anno fa per denunciare i governi spioni, come ha raccontato in un’intervista a Wired.it. Nell’elenco di WikiLeaks, stilato insieme a realtà del giornalismo investigativo fra cui l’Espresso, ci sono sette aziende italiane. L’unica citata nel documento che annuncia i 287 file-denuncia è HackingTeam. Di lei WikiLeaks ha pubblicato presentazione di Remote Control System 5.1 (presente per altro sul sito dell’azienda), un sistema in grado di violare non solo Android, ma anche iPhone e Blackberry, registrandone tutti i dati presenti, anche se criptati, e trasformare il telefono in una cimice. Il business dell’azienda, si legge sul suo sito, è vendere a forze di polizia e intelligence strumenti per combattere il crimine.

L’unica azienda a occuparsi di analisi del discorso, fra quelle citate, è Loquendo, ex società del gruppo Telecom Italia ceduta a Nuance durante l’estate per 53 milioni di euro. Loquendo è specializzata in riconoscimento e sintesi vocale, verifica e identificazione di chi parla. Di lei WikiLeaks ha pubblicato una presentazione sull’uso di questa tecnologia per riconoscere la voce di terroristi che parlano al telefono in posti affollati, identificare l’uso di parole chiave, analizzare i discorsi sulla base di accenti ed enfasi. Sul proprio sito l’azienda elenca alcuni dei propri prodotti, che vanno dall’automazione di call center alla messaggistica unificata, da applicazioni per banche e sanità a prodotti per favorire l’inclusione dei disabili ed e-learning, su pc come su smartphone.

Ips è forse la più trasparente fra le aziende di spioni. Si occupa di comunicazioni e sorveglianza. Fra i clienti ci sono Ministero dell’Interno, Arma dei Carabinieri, Telecom Italia e Wind. Il prodotto di punta è Genesi, in grado di acquisire, analizzare, registrare e processare elevate quantità di flussi di comunicazione in modo centralizzato: “ Si adatta bene alle esigenze delle agenzie governative per analizzare e monitorare diversi tipi di sorgenti di informazione sia offline che real time, per catturare stream da differenti reti, per obiettivi di sorveglianza o misure preventive”. IPS fa capo a Resi Group, così come Resi, azienda specializzata nei settori Network & Security Management e produzione di contenuti a valore aggiunto.

Rcs, che non è la casa editrice, produce apparecchiature per il controllo elettronico delle telecomunicazioni pensate per le indagini di polizia giudiziaria.
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