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venerdì 2 dicembre 2011

Wi-Fi: pericolo per la fertilità? - Wired.it

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Wi-Fi: pericolo per la fertilità?
Uno studio rivela che esporre per 4 ore gli spermatozoi alle onde elettromagnetiche del wireless può ridurne la motilità. Ma si deve continuare a studiare il fenomeno
01 dicembre 2011 di Valentina Arcovio
Gli uomini dovrebbero abbandonare la cattiva abitudine di tenere il computer sulle gambe e di navigare su Internet con una connessione Wi-Fi. Gli organi riproduttivi, infatti, verrebbero esposti a onde elettromagnetiche che potrebbero compromettere la loro fertilità. Questo perché, come si legge un uno studio pubblicato sulla rivista Fertility and Sterility, il Wi-Fi sarebbe in grado di danneggiare la motilità degli spermatozoi con gravi ripercussioni genetiche.

Per i ricercatori americani e argentini, che hanno condotto lo studio, basterebbero anche sole 4 ore al portatile con connessione senza fili per diminuire la capacità di movimento degli spermatozoi, provocando cambiamenti a livello genetico.

“Non sappiamo se questo effetto è indotto da tutti i portatili connessi al Wi-Fi o se ci sono delle condizioni di utilizzo che lo aumentano”, ha precisato Conrado Avendano, autore principale della ricerca. Gli stessi ricercatori ammettono la necessità di approfondire la loro tesi con ulteriori studi mirati.

Ma l’esperimento che hanno condotto però qualche dubbio lo insinua. I ricercatori hanno prelevato campioni di sperma di 29 uomini volontari. Ciascun campione è stato diviso in due: una parte è stata esposta alla connessione wireless attiva di un pc, l’altra invece no. Ebbene, dopo 4 ore il 25% degli spermatozoi del seme esposto al Wi-Fi ha perso motilità contro il 14% del campione del secondo gruppo. Non solo. Il 9% del seme maschile esposto al wireless ha mostrato danni al dna trasportato tre volte superiori al campione a riparo dalle onde elettromagnetiche della connessione Internet.

“Anche se molti affermano il contrario, sappiamo da tempo che il W-Fi, così come i cellulari possono avere effetti negativi sul nostro organismo”, ha detto Fiorenzo Marinelli ricercatore dell’ Istituto di genetica molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche che da anni studia gli effetti dei radar, dei telefoni cellulari, del Wi-Fi sulle nostre cellule. “ Dai risultati preliminari dei miei studi - ha continuato - abbiamo scoperto che le onde elettromagnetiche del Wi-Fi hanno una certa citotossicità sulle cellule in vitro”.

L’ Agenzia internazionale sulla ricerca sul cancro (Iarc) ha recentemente ammesso che le radiazioni ad alta frequenza (dai cellulari al Wi-Fi) potrebbero essere cancerogeni per l’uomo, anche se deve essere ancora fatta completa chiarezza sugli effetti a lungo termine. Ma a livello legislativo emergono contraddizioni sull’argomento.

“ Usiamo il cosiddetto limite Sar per i telefoni cellulari che è estremamente elevato: 2W/Kg corrisponde a un campo elettrico calcolato di 306 V/m (volt per metri). Ora - ha spiegato l’esperto - la legge tutela le persone dalle emissioni delle antenne fisse che emettono più di 6 V/m e non tutela gli utenti dei cellulari che secondo il Sar possono essere esposti a 306 V/m.

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